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Tunisia: dalla politica estera all'economia, così Essebsi immagina presidenza

19 dicembre 2014 | 13.25
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Tunisia: dalla politica estera all'economia, così Essebsi immagina presidenza

E' un impegno a non escludere, né a perseguitare qualcuno quello che il leader del partito laico Nidaa Tounes, Beji Caid Essebsi, prende in vista del ballottaggio delle elezioni presidenziali che si terrà domenica in Tunisia. Favorito sullo sfidante e presidente uscente Moncef Marzouki, Essebsi gode di un vantaggio di circa 200mila voti nel primo turno che si è svolto il 23 novembre e il suo partito ha vinto le elezioni legislative del 26 ottobre con il 39 per cento di preferenze. Risultati di cui si dice ''onorato'' in un'intervista al quotidiano egiziano al-Masry al-Youm perché ''è il popolo che assegna il potere'' a un leader politico.

Esprimendo ''rispetto per la leadership politica egiziana'' e riconoscendo che Il Cairo ''ha un problema con i Fratelli Musulmani'', il leader politico laico, 88 anni, parla di una futura politica estera basata sulla ''moderazione e conforme alle convenzioni internazionali, sul sostegno delle libertà, e in particolare della causa palestinese'' con l'obiettivo di ''riportare la pace e la sicurezza nella nostra regione e nel mondo''. Essebsi è stato ministro degli Esteri sotto il presidente Habib Bourguiba dal 1981 al 1986 e presidente della Camera dal 1990 al 1991 sotto Ben Ali.

Inoltre ''collaboreremo con partner regionali e internazionali per combattere il terrorismo e il crimine organizzato, con coloro che hanno sostenuto economicamente la Primavera araba e ci hanno promesso aiuto nella transizione democratica''. Il leader del primo partito tunisino immagina poi di tenere ''una conferenza economica internazionale a Cartagine nel 2015 per promuovere investimenti dei nostri partner più importanti, ovvero Francia, Italia, Germania, Svizzera e Stati Uniti''.

Per quanto riguarda le giovani generazioni, Essebsi si dice pronto ad ''aiutarle ad assumersi le proprie responsabilità per portare la Tunisia a essere uno stato moderno''. L'impegno nei confronti del suo popolo, comunque, è quello di ''mantenere il prestigio e la sovranità dello Stato tunisino, garantire la sicurezza dei cittadini, accelerare la crescita degli investimenti, rafforzare l'unità nazionale, migliorare l'istruzione, i servizi sanitari e i trasporti, creare il clima per far fiorire creatività e cultura, raggiungere uguaglianza sociale per le persone che hanno bisogni speciali, difendere i giovani, i diritti delle donne, i valori della morale e consolidare il processo democratico nel rispetto della Costituzione''.

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