Il presidente siriano Bashar al-Assad è parte del terrorismo e non della soluzione della crisi siriana. Lo ha detto il presidente della Coalizione nazionale siriana di opposizione Khaled Khoja rispondendo a distanza all'inviato dell'Onu Staffan de Mistura.
Il presidente siriano Bashar al-Assad è parte del terrorismo e non della soluzione della crisi siriana. Lo ha dichiarato il presidente della Coalizione nazionale siriana delle forze di opposizione Khaled Khoja rispondendo a distanza all'inviato delle Nazioni Unite Staffan de Mistura, che nei giorni scorsi aveva definito Assad ''parte della soluzione'' della crisi in Siria. A proposito dell'iniziativa proposta dal diplomatico italo-svedese per un cessate il fuoco ad Aleppo, Khoja ha spiegato di ''essere d'accordo con gli sforzi per metter fine allo spargimento di sangue in Siria'', ma che ''i bombardamenti aerei vanno fermati su tutte le città siriane''.
Dubbioso circa il rispetto della tregua di sei settimane su Aleppo da parte del regime di Assad, che ''ha una lunga storia di violazioni delle tregue e degli accordi negli ultimi quattro anni'', Khoja ha detto che ''le iniziative di pace vanno giudicate tramite le azioni e non le parole''. Inoltre, ''per una soluzione'' della crisi siriana ''la proposta di de Mistura deve garantire la fine di tutte le uccisioni e le forme di terrorismo, compreso quello praticato dal regime di Assad''. E questo perché, ha affermato il leader dell'opposizione, ''il regime di Assad è la prima forma di terrorismo in Siria e la minaccia del terrorismo non abbandonerà la regione fino a quando il suo sponsor principale, ovvero gli apparati di sicurezza del regime di Assad, verrà meno''.
Khoja ha quindi affermato che ''il regime di Assad ha svolto un ruolo fondamentale nel sostenere le organizzazioni terroristiche, Hezbollah compreso, che continua a perpetrare crimini contro il popolo siriano. Il regime siriano ha anche permesso la crescita delle organizzazioni terroristiche, evitando di bombardare i campi di addestramento usati dai gruppi estremisti e insistendo invece a colpire le postazioni dell'Esercito libero siriano''.
Nel caso di un raggiungimento di una tregua, ha ricordato Khoja, l'Esercito libero siriano è pronto a rispettarla se questa rappresenterà una ''soluzione reale alle richieste del popolo siriano e se ripristina la sicurezza e la stabilità in Siria. Lo stato maggiore dell'Esercito libero siriano ha più volte dimostrato il suo impegno a rispettare tutte le convenzioni e gli accordi internazionali''.
