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Terrorismo: un fumetto contro l'Is, eroi buoni contro l'estremismo

28 aprile 2015 | 11.37
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Suleiman Bakhit è convinto che per contrastare il dilagare dell'estremismo tra i giovani è necessario proporre eroi alternativi e positivi

 - Foto tratta da Twitter @suleimanbakhit
- Foto tratta da Twitter @suleimanbakhit

Eroi buoni, positivi da presentare in alternativa ai leader jihadisti dello Stato Islamico (Is) e a quelli di al-Qaeda, per contrastare il dilagare dell'ideologia estremista tra i giovani. E' il progetto di un disegnatore giordano, Suleiman Bakhit, che dopo aver appurato che l'Is e al-Qaeda si stanno diffondendo ''come un cancro'' tra i giovani, ha deciso che ''non è possibile sconfiggerli solo con le armi''. Per questo, ha deciso di sviluppare una ''contro narrativa'' con tanto di eroi che vanno contro gli ideali romanzati usati dagli estremisti per reclutare i giovani. Tra questi c'è Element Zero, un ufficiale giordano delle Forze Speciali che prende a calci gli estremisti. Ma ci sono anche eroi femminili, come la "Principessa Cuore" e "Shahrazad".

''Né la polizia, né le guerre saranno in grado di risolvere questo problema'' dell'estremismo tra i giovani, ha detto Bakhit, sottolineando che non basta l'azione militare per contenere la deriva radicale e prevenire gli attentati. ''Se davvero si vuole sconfiggere l'estremismo, va sconfitta la loro mitologia e narrativa sviluppando una contro narrativa e una contro mitologia'', ha spiegato all'emittente al Arabiya il fumettista, figlio dell'ex premier giordano Marouf al-Bakhit.

Prima di realizzare il fumetto, Bakhit ha compiuto un viaggio in Giordania incontrando gruppi di giovani ai quali ha chiesto quali fossero i loro eroi. ''Mi han detto 'noi non abbiamo veri eroi' ed erano anche stupiti della domanda'', ha detto. Poi Bakhit ha riferito che i ragazzi hanno indicato quello che era il leader di al-Qeda in Iraq, il giordano Abu Musab al-Zarqawi, e il fondatore dell'organizzazione terroristica Osama Bin Laden. ''Ci difendono, ci proteggono'', hanno detto i giovani, mentre Bakhit ha parlato di ''narrativa estremista 101'', affermando però anche che ''c'è molta richiesta di eroi positivi, di anti-Bin Laden, di anti-Zarqawi''.

Dal lavoro di ricerca condotto da Bakhit emerge poi che la maggior parte dei giovani che si uniscono all'Is o ad al-Qaeda non lo fanno per devozione. ''La maggior parte di questi giovani in realtà non è composta da religiosi'', ha detto riferendosi a un rapporto dell'intelligence britannica e rivelato dal Guardian. Bakhit ha attribuito il desiderio dei giovani di unirsi a gruppi estremisti alla ''volontà di vivere un'avventura'' e di ''non sentirsi più inadeguati''. ''Non basta dire loro che quello (proposto dall'Is, ndr) non è l'Islam'' perché ''gli estremisti vanno da loro e gli propongono di essere degli eroi''. Per cui, ha ritenuto Bakhit, per essere ''più attraenti dobbiamo sviluppare eroi alternativi''.

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