Le autorità yemenite stimano che 365mila case sono state distrutte e 250mila persone siano sfollate nel Paese. L'appello a uno sforzo comune per permettere le operazioni di soccorso.
Sono circa nove milioni le persone in Yemen che necessitano di aiuti umanitari. Lo ha detto il ministro yemenita per i diritti umani, Ezzedine al-Asbahi, nel corso di una conferenza stampa a Riad, durante la quale ha accusato i miliziani houthi di ostacolare le operazioni di soccorso sul campo e di colpire ospedali e paramedici. Dall'ambasciata dello Yemen a Riad, Asbahi ha anche detto che gli ospedali yemeniti fanno i conti con lo scarseggiare dell'elettricità e di carburante necessario alle ambulanze.
Inoltre Asbahi ha accusato gli houthi e le unità dell'esercito fedeli al deposto presidente Ali Abdullah Saleh di aver trasformato gli ospedali, le cliniche e le scuole in depositi di armi, rendendoli quindi obiettivi legittimi dei raid della coalizione guidata dall'Arabia Saudita.
Asbahi ha quindi riferito di 365mila case distrutte in Yemen e di 250mila sfollati nel Paese. ''E' triste. Lo Yemen è tornato indietro di 100 anni'', ha detto il ministro.
Intanto il ministro delle Comunicazioni Nadia Saqqaf ha detto che le città di Aden, Taiz e Dhale ''sono sull'orlo del collasso'', aggiungendo che ''stiamo lavorando per distribuire aiuti in tutte le zone'' del Paese. Saqqaf ha quindi riferito che quasi un quarto dei 25 milioni di yemeniti è sfollato. E' necessario uno sforzo collettivo, ha esortato il ministro, per mettere fine alla crisi umanitaria in corso nello Yemen e la popolazione deve contribuire a proteggere le missioni di soccorso.