Stime non ufficiali parlano di 600-800 interruzioni di gravidanza l'anno. Finora l'aborto era punibile con una condanna fino a cinque anni di carcere.
Le donne marocchine potranno abortire un feto concepito durante uno stupro o un rapporto incestuoso. Lo ha annunciato il Palazzo reale di Rabat, spiegando che l'interruzione di gravidanza sarà permessa anche in grado di grave malformazione fetale. In un comunicato diffuso dalla Casa reale marocchina si legge infatti che le donne potranno abortire nel caso di ''gravidanze derivate da uno stupro o un incesto'' o nel caso di ''gravi malformazioni o malattie incurabili per il feto''. La decisione è stata presa dopo consultazioni con i ministri marocchini della Giustizia e degli Affari islamici, oltre che con il presidente del Consiglio nazionale per i diritti umani.
A marzo il ministro della Sanità marocchino El Hossein Louardi si era detto favorevole a una ''urgente revisione della legge'' sull'aborto nei casi di stupro, incesto o deformazione fetale. Nel Paese, dove vivono 34 milioni di persone e le relazioni extraconiugali sono considerate illegali, l'aborto era finora punibile con il carcere, da uno a cinque anni, senza eccezioni. Sebbene non siano a disposizione stime ufficiali si stima che in Marocco vengano condotti tra i 600 e gli 800 aborti ogni anno.
