Centinaia di iraniani si sono raccolti a Piazza Azadi a Teheran per ribadire il loro appoggio al team di negoziatori che da oggi sarà impegnato nel forse decisivo round di trattative con le potenze del gruppo 5+1 (i paesi membri del Consiglio di Sicurezza più la Germania) sul programma nucleare della Repubblica islamica. Come riferisce l'agenzia d'informazione Tasnim, i manifestanti hanno srotolato numerosi fogli di carta lunghi decine di metri con le firme di milioni di persone favorevoli a un "buon accordo sul nucleare".
Le firme - tra le quali spiccano quelle dei familiari degli scienziati nucleari iraniani uccisi e di 17mila giuristi - sono state apposte a un documento che contiene sei disposizioni, o meglio sei 'linee rosse', che i negoziatori di Teheran dovranno garantire che vengano rispettate nell'eventuale intesa con i paesi del 5+1.
Il documento evidenzia in primo luogo la necessità che le sanzioni contro la Repubblica islamica vengano rimosse simultaneamente con la firma dell'accordo e non sospese o revocate in modo graduale. Tra gli altri punti del documento, viene respinta ogni restrizione alle attività di ricerca e sviluppo dell'Iran in campo nucleare e si dice 'no' a un monitoraggio del programma nucleare di Teheran oltre quelle che sono le regole stabilite dai trattati internazionali.
"Siamo qui per dire che appoggiamo il team di negoziatori", ha dichiarato il deputato Alireza Zakani, prendendo la parola sul palco davanti ai manifestanti di Piazza Azadi. Zakani, citato dall'agenzia di stampa semi-ufficiale Fars, ha sottolineato che "l'accordo deve essere trasparente e gli impegni presi da entrambe le parti chiari. Speriamo - ha aggiunto - di essere testimoni del successo dei nostri rappresentanti e della nazione iraniana".
"La nostra nazione ha sempre cercato la pace. Noi siamo pronti a siglare questo accordo ma anche la nostra dignità islamica dovrà essere garantita", ha chiarito Hassan Akbari, uno degli abitanti di Teheran accorsi in uno dei luoghi simbolo della capitale. "Ma se la controparte insiste con le sue eccessive richieste, siamo pronti a continuare con la nostra economia di resistenza", ha concluso.
