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Papa: imam Moschea Blu, renda Islam più comprensibile a non musulmani

27 novembre 2014 | 15.17
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Turchia, Istanbul: Una veduta della Moschea Blu - ©IBERPRESS
Turchia, Istanbul: Una veduta della Moschea Blu - ©IBERPRESS

"Gli occhi del mondo saranno puntati sulla Turchia, quindi Papa Francesco avrà l'incarico importante di rendere l'Islam più comprensibile per i non musulmani", che molto spesso "non capiscono l'Islam nel modo giusto". E' quanto si aspetta Ishak Kizilaslan, imam della moschea Sultanahmet (nota come Moschea Blu) di Istanbul, dalla visita del Pontefice in Turchia, da domani fino al 30 novembre.

I musulmani danno il loro benvenuto "a chiunque venga da noi in modo positivo", ha detto l'imam, che vedrà Papa Bergoglio il 29, quando visiterà la sua moschea. Al sito 'Catholic News Service' (Cns), il religioso ha spiegato che la visita del Papa è importante, perché potrà scoprire come "l'Islam sia sempre pace".

"Gli dirò - ha detto - che l'Islam è pace, che la stessa parola significa pace e sottomissione". Per Kizilaslan, i media occidentali danno un'immagine sbagliata dell'Islam, assimilandolo alle atrocità commesse da gruppi come lo Stato islamico (Is), attivo in Iraq e Siria. "Ma loro non rappresentano il mondo islamico", ha detto l'imam, secondo il quale l'Is non agisce con "fini religiosi", ma per "una questione soprattutto politica".

Intellettuale pro-dialogo, lanci appello per profughi Iraq e Siria

Di questa situazione e delle "tragedie" che la regione conosce di questi tempi, dovrebbe parlare Papa Francesco durante la sua visita, secondo Cemal Usak, noto intellettuale turco impegnato nel dialogo interreligioso, fondatore dell'associazione Kadip che si occupa di dialogo tra cristiani e musulmani.

"Sfortunatamente ci sono alcune tragedie nella regione - ha detto Usak a Cns - c'è una guerra e la religione è vista come uno strumento di guerra, dall'Is e da altri". In questa situazione, Papa Francesco "può dare un messaggio sul conflitto e sul fatto che la religione non va usata come uno strumento".

"L'Is - ha continuato - non ha nulla a che fare con l'Islam, usa l'Islam e la religione per giustificare la sua ideologia sbagliata". Usak ha quindi espresso l'auspicio che il Papa lanci un appello per i milioni di "bisognosi" e disperati fuggiti dai conflitti in Siria e in Iraq.

'Pontefice ben visto da musulmani'

"La Turchia ha più di due milioni di rifugiati - ha ricordato - e il 95% dei costi sono coperti dallo Stato. Spero che Sua Santità chieda ad altri leader di guardare alla situazione e di lavorare di più per i bisognosi e per i richiedenti asilo".

In generale, secondo Usak, "in Turchia e nel mondo islamico non c'è un'idea negativa su Papa Francesco", fatta eccezione per alcuni "esperti o accademici" che non continuano a ricordare il controverso discorso sull'Islam pronunciato a Ratisbona da Papa Benedetto XVI nel 2006.

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