(Aki) - Le violenze che si stanno registrando nella guerra in corso dal 15 dicembre in Sud Sudan, compresa l'esecuzione di civili ricoverati in ospedale, sono i peggiori visti in decenni e rappresentano un ''affronto alla dignita' umana''. Lo denuncia Medici senza frontiere spiegando che ''il conflitto ha registrato livelli orribili di violenza, anche contro strutture sanitare'', ha detto il responsabile di Msf per il Sud Sudan Raphael Gorgeu. ''I pazienti sono stati uccisi nei loro letti e gli impianti medici salvavita sono stati distrutti. Questi attacchi avranno conseguenze per centinaia di migliaia di persone che vengono private di servizi sanitari'', ha aggiunto.
Almeno 58 le persone uccise in quattro ospedali dove opera Msf. Sono invece migliaia quelle uccise negli scontri tra l'esercito del governo del presidente Salva Kiir e i ribelli fedeli all'ex vice presidente Riek Machar, mentre 1,5 milioni di persone sono state sfollate e i colloqui di pace sono in fase di stallo. ''Le violenze perpetrate contro feriti e malati, e contro coloro che cercano riparo all'interno di ospedali e contro le stesse strutture sanitarie, non rappresentano solo una violazione del diritto internazionale e dei principi umanitari, ma sono un affronto alla dignita' umana'', ha detto Msf. ''In 30 anni nel Paese, Msf ha piu' volte assisstito, come altre organizzazioni umanitarie, a violenze contro lo staff, i pazieni, le auto, le sedi e le strutture sanitarie'', ma ''cio' che è particolarmente allarmante nell'attuale conflitto è il livello delle violenze''.
