I jihadisti del sedicente Stato islamico (Is) hanno giustiziato un centinaio di militanti stranieri che tentavano la defezione, fuggendo dal quartier generale dell'Is a Raqqa, nel nord della Siria. Lo scrive il Financial Times, che cita un attivista siriano impegnato contro l'Is e contro il regime di Bashar al-Assad.
La fonte ha affermato di aver "verificato 100 esecuzioni" di combattenti stranieri dell'Is. Il gruppo jihadista ha creato nella zona una sorta di polizia militare, che ha l'incarico di intervenire contro i combattenti stranieri che non si adeguano agli ordini.
Questa polizia ha condotto decine di raid in abitazioni e altri edifici e un gran numero di jihadisti sono stati arrestati. Il Financial Times scrive di molti stranieri delusi dall'esperienza del jihad in Siria.
Anche un gruppo di cinque britannici, tre francesi, due tedeschi e due belgi avrebbero cercato di tornare in patria, dopo essersi lamentati di essere stati usati più per combattere altri gruppi ribelli che il regime di Bashar al-Assad. L'Is avrebbe quindi provveduto ad arrestarli.
Il Centro internazionale per lo studio del radicalismo presso il King's College di Londra è stato contattato da uno dei britannici arruolatisi nell'Is, dicendo di parlare a nome di 30-50 connazionali che vorrebbero tornare in patria, ma temono le conseguenze.