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Pakistan: accuse di blasfemia, violenze contro i cristiani di Lahore

25 maggio 2015 | 13.12
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Arrestato un uomo sospettato di aver bruciato pagine del Corano. Denunce di atti vandalici, saccheggi e violenze. Famiglie in fuga a due mesi dagli attacchi di marzo.

(Foto Xinhua)
(Foto Xinhua)

Ore di paura per la comunità cristiana di Lahore, in Pakistan. A innescare le ultime tensioni, dopo gli attacchi di marzo, è stata la denuncia nei confronti di un cristiano accusato di aver dato alle fiamme pagine del Corano. L'uomo, hanno detto i familiari a Pakistan Today, soffre di disturbi mentali. Case di cristiani e una chiesa sono finite nel mirino di una folla inferocita, ma la polizia è riuscita a contenere l'escalation di violenze.

Humayun Faisal Masih, secondo la ricostruzione della stampa locale, sarebbe stato sorpreso da alcuni musulmani mentre bruciava pagine del Corano e sarebbe stato denunciato. Sfuggito a una folla inferocita dopo che la notizia del suo gesto si è diffusa, l'uomo è stato arrestato mentre centinaia di persone si sono radunate nei pressi della stazione di polizia, ma gli agenti hanno disperso i manifestanti. Questi hanno quindi tentato di attaccare una chiesa, di dare alle fiamme la casa del sospetto nella zona di Dhup Sari, nel quartiere di Sanda, e hanno saccheggiato alcune abitazioni, come si legge sul giornale The Express Tribune.

Non mancano denunce di atti vandalici e timori per le sorti del sospetto. Diverse le notizie riportate dal Pakistan Christian Post, secondo cui una chiesa e alcune case sono state date alle fiamme.

Nelle ultime ore, in preda al terrore, molte famiglie hanno lasciato le proprie case, ha confermato a The Express Tribune un abitante della zona. Il Pakistan Christian Post ha riferito di saccheggi nelle case abbandonate dai cristiani in fuga e di sassaiole contro le abitazioni di chi è rimasto nell'area. In scontri tra la polizia, intervenuta per riportare la calma, e la folla inferocita sono rimasti feriti alcuni poliziotti, come si legge sul giornale Dawn. Nella zona, stando a The Express Tribune, sono arrivati due contingenti dei Rangers.

"La polizia è intervenuta tempestivamente, fermando sul nascere ed evitando la violenza di massa. Oggi i Rangers presidiano la zona e la situazione è del tutto sotto controllo", ha riferito all'agenzia Fides Cecil Shane Chaudhry, direttore esecutivo della Commissione 'Giustizia e Pace' dei Vescovi pakistani (Ncjp). "Non ci sono stati né morti, né feriti. Nessuna chiesa è stata bruciata. Alcuni manifestanti hanno gettato sassi - ha detto - e hanno tentato di entrare e saccheggiare la chiesa cattolica di san Giuseppe, ma non ci sono riusciti per il pronto intervento delle forze dell'ordine che hanno fermato e anche incriminato alcuni aggressori".

"Alcune case private di fedeli cristiani del distretto hanno subito danni, ma non rilevanti", ha spiegato Chaudhry, chiedendo di non cedere agli allarmismi. "Vi sono persone e gruppi che tendono ad ampliare gli incidenti e le violenze sui cristiani, per propri interessi personali o anche per motivi economici. Bisogna stare molto attenti a diffondere notizie, che spesso vengono all'origine manipolate", ha aggiunto.

Il domenicano James Channan, direttore del Peace Center di Lahore, ha detto a Fides: "E' un cliché che si ripete: accuse di blasfemia, tutte da verificare, a cui seguono violenze di massa. E' già accaduto in passato. I cristiani sono terrorizzati perché all'improvviso possono essere attaccati".

"Secondo la legge sulla blasfemia - ha concluso - esiste una procedura da rispettare e a nessuno deve essere consentito di farsi giustizia da sé. Le istituzioni e la polizia devono garantire sicurezza e giustizia. D'altro canto noi possiamo operare per contenere e contrastare la cultura dell'odio che gruppi estremisti diffondono nella società, lavorando per il dialogo e l'armonia".

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