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Terrorismo: calmo e gran lettore, al-Baghdadi secondo una schiava yazida

05 ottobre 2015 | 14.59
LETTURA: 4 minuti

La donna ha trascorso 20 giorni con il leader dell'Is a Raqqa

Terrorismo: calmo e gran lettore, al-Baghdadi secondo una schiava yazida

Un uomo ''molto calmo'', appassionato di lettura e in grado di parlare fluentemente inglese. Così il leader dello Stato Islamico (Is), l'autoproclamato califfo Abu Bakr al-Baghdadi, viene raccontato da una donna di 21 anni della minoranza degli yazidi, tenuta in ostaggio per venti giorni nella casa del terrorista. In un racconto esclusivo al sito di Rudaw, Aveen, nome di fantasia, dice di essere stata rapita dai jihadisti a Shingal, nell'Iraq settentrionale, quando l'Is ha attaccato la zona. Da qui viene portata nella casa di Baghdadi a Raqqa, nel nord della Siria. Secondo quanto apprende Rudaw, almeno 13 donne yazide furono portate nell'abitazione del 'califfo'.

"Baghdadi è una persona molto calma e faceva una vita diversa. Leggeva molto e mi parlava in inglese'', racconta la donna a Rudaw. Dopo la caduta di Shingal, Aveen e la sua famiglia sono stati portati in una casa abbandonata. Poi i miliziani dell'Is li hanno trasferiti a Tal-Afar, dove hanno trascorso vari giorni in una scuola insieme ad altre famiglie di yazidi. ''Il 14 agosto (del 2014, ndr) alcuni militanti dell'Is sono arrivati alla scuola di Tal-Afar e preso circa 60 ragazze, che a bordo di tre bus sono poi state trasferite in Siria. Quando siamo arrivate in Siria ci hanno portato in una grande sala'', racconta a Rudaw.

''Una sera ci hanno annunciato che stava arrivando il califfo - ricostruisce Aveen - Noi non avevamo idea di chi fosse il califfo. Abbiamo visto un uomo con una lunga barba arrivare nella stanza e guardarsi attorno. Quando è uscito, mi hanno chiamata, insieme ad altre due ragazze, e ci hanno portato via''. Da quel momento sono iniziati i 20 giorni che Aveen ha trascorso nella casa di al-Baghdadi. ''Hanno preso me e altre due ragazze, e dopo 20 minuti abbiamo raggiunto Raqqa. Siamo arrivati in una casa carina, non c'erano bandiere dell'Is o guardie attorno alla casa. A quel punto abbiamo capito che lui era il leader dell'organizzazione e ci han detto che saremmo rimaste lì'', ha detto.

La donna yazida ha quindi raccontato che ''non venivamo molte persone in visita e il cibo veniva ordinato. Era cibo molto buono. Baghdadi rientrava in casa a mezzanotte''. Parlando del carattere del leader dell'Is, Aveen lo ha descritto come ''una persona molto calma. Non ha mai alzato la voce. Aveva una stanza privata con un computer e la connessione a Internet, noi non potevamo andarci''. Nella casa lavorava una donna anziana, racconta Aveen, e c'era un'altra donna araba con due bambini che avevano circa 10 e 14 anni. A quanto dice di aver saputo, la donna araba era la moglie di al-Baghdadi.

''Una sera ho chiesto alla donna anziana se mi poteva salvare e lei mi ha detto: 'ho paura che mi uccidano''', ha raccontato. Alla fine Aveen è riuscita a ''scappare, ma non sapevamo quanto fossimo vicine a basi dell'Is. Ci hanno ripreso e trasferite in un carcere'', ha detto. Nel racconto della donna yazida, quando Baghdadi ha saputo che era stata ricatturata ha chiesto che fosse riportata a casa. ''Sono tornata da Baghdadi e a quel punto sono stata osservata attentamente'', racconta, anche se, dopo un po', è nuovamente riuscita a fuggire

''Una sera Baghdadi e le sue guardie sono uscite. Sentivo che ero sola in casa per cui sono uscita da una finestra e ho iniziato a camminare fino a quando non sono arrivata a un villaggio. Mi sono avvicinata a una famiglia, che mi ha tenuto come una domestica''. Nel novembre del 2014, la donna è riuscita a contattare la sua famiglia. ''Con l'aiuto del governo regionale del Kurdistan sono riuscita a raggiungere la Turchia e poi il Kurdistan'', ha detto. Solo qui si è resa conto della potenza dell'Is e del suo califfo. ''Quando ho visto le sue foto e i suoi video, ho avuto davvero paura. Ne ho anche adesso. Con l'aiuto di un'organizzazione internazionale andrà in Europa e non tornerò mai più'', ha concluso.

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