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La Barcaccia del Bernini, voluta da Urbano VIII

(Infophoto) - INFOPHOTO
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19 febbraio 2015 | 20.42
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La fontana di Piazza Spagna, danneggiata dai tifosi olandesi del Feyenoord, fu realizzata tra il 1627 e il 1629 ed è detta Barcaccia dalla particolarità della sua forma derivata dalle tipiche imbarcazioni che risalivano il Tevere per attraccare al vicino porto di Ripetta. La posizione interrata della vasca rispetto alla piazza fu determinata dalla scarsa pressione delle condutture dell’Acquedotto Vergine che la alimenta.

Commissionata dal pontefice Urbano VIII Barberini (1623-1644), la fontana fu realizzata interamente in travertino da Pietro Bernini, architetto dell’Acqua Vergine, con il probabile contributo del figlio Gian Lorenzo e la collaborazione dello scalpellino Battista Bancozzi.

Collocata al centro di una bassa vasca ovale, l’imbarcazione raccoglie l’acqua che fuoriesce da due grandi soli (emblema araldico della casata Barberini) collocati internamente allo scafo e quella che zampilla da un piccolo catino centrale. L’acqua, straripante dai fianchi della barca, viene raccolta nella vasca sottostante dove confluiscono anche i getti delle quattro bocche di cannone poste simmetricamente all’esterno della prua e della poppa. Completano la decorazione dello scafo i due grandi stemmi di papa Urbano VIII, con le api, altro simbolo della nobile famiglia.

La fontana, ripetutamente utilizzata nel corso dei secoli per la creazione di “macchine” sceniche in occasione di feste e celebrazioni, fu restaurata già nel Settecento, agli inizi dell’Ottocento e quindi negli anni ottanta e novanta del secolo scorso. Collocata in una delle piazze più celebri e frequentate di Roma la fontana è stata spesso oggetto di uso improprio da parte dei numerosi visitatori.

Proprio nel settembre scorso era stato ultimato il restauro completo della fontana che aveva interessato sia le parti scultoree che le vasche e la pavimentazione circostante ed era costato 200.000 euro. L’intervento di restauro aveva comportato moltissimi interventi: disinfezione e pulitura delle superfici per la rimozione delle formazioni biologiche e delle incrostazioni calcaree; il consolidamento; la rimozione delle stuccature inidonee e non più funzionali; la stuccatura delle mancanze e delle fessurazioni; l’applicazione di un protettivo finale e l’impermeabilizzazione delle vasche.

Era stato inoltre revisionato l’impianto idrico con la riparazione del boccaglio e delle vele di fuoriuscita dell’acqua e la sostituzione della griglia di protezione del sopravanzo. L’intervento era stato completato dalla sistemazione della pavimentazione in sampietrini, dalla pulitura e stuccatura del sedile circolare e dei colonnotti e dal trattamento delle barre in ferro della recinzione.

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