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Patrimonio Culturale, oltre 100mila beni recuperati dai Carabinieri nel 2023

10 aprile 2024 | 18.53
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In graduale calo i reati, aumentati i controlli in aree e siti archeologici

Patrimonio Culturale, oltre 100mila beni recuperati dai Carabinieri nel 2023

Nel corso del 2023 i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturali hanno recuperato 105.474 beni d’arte per un valore complessivo stimato di 264.055.727 euro. Questo il dato complessivo che emerge dal documento 'Attività Operativa del 2023' che certifica l'impegno svolto dai militari dell'Arma durante l'anno passato. Anno in cui è stata registrata "una graduale diminuzione dei reati contro il patrimonio culturale".

Il Comando, che è stato istituito nel 1969 e che ha "restituito ai legittimi proprietari, pubblici e privati, più di tre milioni di beni culturali", segnala infatti una lieve riduzione dei furti (da 333 a 267) e degli oggetti trafugati (da 4.144 a 3.483) e, al tempo stesso, un incremento dei beni recuperati (da 48.522 a 105.474). Più nel dettaglio, il recupero dei reperti archeologici è passato da 17.275 a 67.963 mentre quello dei beni librari/archivistici è salito da 8.653 a 24.445). I beni numismatici ritrovati sono passati da 48 a 286) mentre gli oggetti di natura grafico/pittorico e musivo sono passati da 328 a 1.102). E' stata registrata una intensificazione dell’attività di controlli di aree e siti archeologici (da 1.538 a 1.874) e un incremento dei risultati dell’attività repressiva: l'arresto disposto dall’autorità giudiziaria è passato da 6 a 20), i denunciati per associazione a delinquere sono saliti da 39 a 47 e i deferiti per scavo clandestino sono passati da 66 a 130.

Andando nel dettaglio, spiegano i Carabinieri, l’attività di contrasto condotta nel 2023 ha permesso di recuperare, nei rispettivi settori di specialità, 67.963 reperti archeologici e 10.273 reperti paleontologici e il deferimento di 130 persone per scavo clandestino. Nel settore dell’antiquariato si registra un sensibile calo dei furti, soprattutto in abitazioni private (da 91 a 79) e luoghi di culto (da 135 a 92). Nel periodo in esame, sono stati effettuati 1.957 controlli ad esercizi antiquariali, 624 controlli a mercati e fiere, con il recupero di 105.474 beni, di cui 24.445 documenti archivistici e bibliografici, 1.102 dipinti e 369 sculture.

L’attività repressiva ha consentito di deferire 477 soggetti per ricettazione e 37 per esportazione illecita di beni di interesse culturale. Nell’ambito del contrasto alla contraffazione, sono state deferite 109 soggetti, (+29% in più rispetto al 2022); sequestrare 1.936 opere contraffatte (+56% rispetto al 2022), di cui 61 del settore antiquariale, archivistico e librario, 535 del settore archeologico e paleontologico e 1.340 di arte contemporanea. Il valore del suindicato falso d’arte, qualora immesso sul mercato, è stato stimato in circa 45.399.150 euro. Nel corso del 2023, per le attività di tutela del paesaggio e monumenti, il Comando Tpc ha predisposto 1.991 servizi di controllo delle aree paesaggistiche terresti e marine, deferendo 78 soggetti per danneggiamento e 202 per reati in danno del paesaggio.

Collegato all’attività di controllo sul web, alla luce del crescente utilizzo dei canali telematici anche per il commercio illecito e l'esportazione di beni culturali, "si è posta la necessità per il Comando Tpc di aggiornare i propri sistemi informatici di ricerca e controllo, attraverso il progetto S.W.O.A.D.S. (Stolen Works Of Art Detection System), che costituisce un sistema informatico di Intelligenza Artificiale che consente la raccolta automatica di dati e immagini provenienti da web, deep web e social media, per confrontarle con le foto delle opere da ricercare".

Nel 2023, affermano i militari dell'Arma, "sono stati monitorati oltre 984 siti web ed esaminati 6.674 beni. Questa attività di controllo ha consentito di recuperare dai siti web 31.689 beni (rispetto ai 4.935 dell’anno precedente) di cui: 18.734 beni archivistici e librari; 536 reperti archeologici; 9.337 beni numismatici; 291 opere false; 60 sculture; 147 dipinti; oltre al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 101 persone.

Non è tutto. Si sono registrati risultati immediati nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata operante nel settore dei beni culturali con l’operazione 'Cales', condotta dal Nucleo dei Carabinieri Tpc di Napoli, che "ha consentito l’arresto in flagranza di reato di due persone, sorprese nell’atto di eseguire scavi clandestini e fermate dopo l’illecito impossessamento di beni archeologici, nonché l’arresto di un ulteriore soggetto al confine con la Svizzera per esportazione illecita di beni culturali.

L’attività ha consentito di recuperare molteplici reperti archeologici, tra cui oltre 1.700 monete, e sequestrare 15 metal detector per la ricerca di antichi manufatti in metallo"; l’operazione 'Canusium' del Nucleo Tpc di Bari, coordinata dalla procura della Repubblica di Trani, che ha permesso di disarticolare un’associazione per delinquere finalizzata allo scavo clandestino, al furto, alla ricettazione e all’esportazione illecita di reperti archeologici e numismatici. Nel corso dell’indagine sono stati rinvenuti e sequestrati complessivamente 3.586 beni archeologici, numismatici e ceramici in diverse regioni d’Italia, di inestimabile valore storico artistico e commerciale ingente, indagati 51 soggetti ed emessi 21 provvedimenti restrittivi.

Nell’ambito della collaborazione con altri Comandi e Enti, si segnala l’Operation Pandora VIII a leadership spagnola, in cui l’Itala partecipa col ruolo di co-leader, nel corso della quale sono stati effettuati controlli mirati al contrasto del traffico illecito di beni culturali con i seguenti risultati operativi: 107 oggetti sequestrati, tra cui n. 87 ceramiche, 5 monete/medaglie, 2 documenti/libri, 13 dipinti; 1.462 oggetti dubbi, ma non sottoposti a sequestro: 11 tappeti/ricami/arazzi, 34 ceramiche, 2 documenti/libri, 100 disegni, 120 mobili, 65 icone, 3 mosaici, 940 dipinti, 4 stampe, 55 oggetti religiosi, 115 statue/sculture, 13 altri oggetti di varia natura.

Tra le principali azioni svolte in ambito internazionale, il recupero di beni culturali appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato italiano, particolare rilievo ricopre la collaborazione consolidatasi tra il personale TPC e il Manhattan District Attorney's Office di New York (Dao), l’Homeland Security Investigations (HSI) – Immigration and Customs Enforcement (Ice) ed il Federal Bureau of Investigation (Fbi). Questa sinergia ha permesso di individuare, sequestrare e rimpatriare 1.093 opere d’arte di pregevole valore, provento di furti e/o scavi clandestini, esportazioni illecite e ricettazioni per un valore complessivo di centinaia di milioni di euro, oltre all’inestimabile valore storico-culturale.

Tra i citati rimpatri, si distingue una testa in marmo raffigurante l’imperatore Settimio Severo, datata II secolo d.C., provento di rapina a mano armata perpetrata da ignoti il 18 novembre 1985 ai danni dell’Antiquarium dell’anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), localizzata in asta a New York con un prezzo di partenza di $ 600.000 dollari.

Il 2023 ha visto, infine, l’intervento della Task Force “Caschi Blu della Cultura” con azioni di emergenza a seguito delle alluvioni in Emilia Romagna e in Toscana nel corso delle quali attività sono stati recuperati, nelle rispettive regioni: 48.646 libri antichi, 6.305 metri lineari di documentazione archivistica, 75 dipinti e disegni, 22 statue e busti, 265 sculture di vari materiali, 147 armi antiche e relative munizioni, 1.114 cimeli di guerra e svariati reperti archeologici e antropologici; 632 metri lineari di beni archivistici, 9000 negativi fotografici e 2 beni ecclesiastici.

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