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Alimentazione e giovani medici, le nuove sfide di Doctor's Life

20 maggio 2014 | 16.01
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Comitato scientifico Doctor's Life. Riunione allargata agli addetti ai lavori (Foto Adnkronos/Cristiano Camera)
Comitato scientifico Doctor's Life. Riunione allargata agli addetti ai lavori (Foto Adnkronos/Cristiano Camera)

Educazione ad un’alimentazione personalizzata e apertura ai giovani medici: queste le nuove sfide di Doctor’s Life - il primo canale tv (Sky 440) al mondo dedicato all’informazione e alla formazione medico scientifica (Ecm), interamente gratuito, edito da Adnkronos Salute - evidenziate dai componenti del comitato scientifico del canale, riunito oggi a Roma, al Palazzo dell’Informazione, per definire il nuovo programma dei corsi Ecm (Educazione continua in medicina) per il prossimo biennio. La riunione è stata anche l’occasione per illustrare i risultati di un sondaggio, finalizzato a valutare la percezione degli utenti rispetto alla programmazione, effettuato su un campione dei circa 70.000 medici iscritti al canale.

“Credo che Doctor’s Life - ha detto Ferruccio Bonino, professore di Gastroenterologia dell’Università di Pisa e membro del comitato scientifico di Doctor’s Life - abbia una eccezionale opportunità: diventare un canale di educazione e formazione all’alimentazione”. Secondo Bonino, si avverte infatti l’esigenza di un’educazione “non solo all’uso appropriato dei farmaci, ma anche su come combinare i farmaci con l’alimentazione del singolo individuo, in funzione degli orari e dello stile di vita”. Insomma, “un’alimentazione personalizzata”.

Tra le proposte avanzate nel corso della riunione del comitato - presieduto da Marco Salvatore, professore di Diagnostica per immagini e Radioterapia alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli - anche quella di lavorare a progetti finalizzati ad aumentare l’affezione degli studenti di Medicina al SSn, facendo riscoprire loro l’unicità. Al riguardo, il comitato scientifico sta pensando di allargare la visione del canale - ora fruibile solo dai laureati iscritti all’Ordine professionale - anche agli studenti di Medicina che frequentano gli ultimi due anni del corso di laurea. “Il lavoro del medico - ha affermato Pasquale Spinelli, primario emerito Istituto nazionale tumori di Milano e componente del comitato scientifico - non è un lavoro come gli altri. E’ un lavoro in cui entra una grande componente di altruismo, di socialità, che bisogna stimolare”. E Doctors’ Life “può essere un mezzo idoneo”. Spinelli si è infine soffermato sul problema dei giovani medici che, sempre più, vanno all’estero a cercare lavoro: “Questo è un fatto molto negativo, soprattutto in un momento in cui il sistema ha bisogno di nuove forze”.

Nel corso dell’evento è inoltre stato illustrato un sondaggio effettuato su un campione dei circa 70.000 medici iscritti a Doctor’s Life, da cui è emerso che circa l’80% dei camici bianchi promuove la programmazione del canale: il 52% la giudica buona; il 23% ottima; il 4% eccellente. L’indagine rileva che Doctor’s Life può contare su uno ‘zoccolo duro’ di spettatori affezionati che seguono i programmi in modo assiduo. Circa il 56% degli iscritti, infatti, fruisce della programmazione da 1-2 ore alla settimana a tutti i giorni. Dal sondaggio emerge inoltre che i format più seguiti sono i corsi Ecm: ‘Health Academy’ registra infatti il gradimento del 29% degli intervistati. E ancora: i documentari e la rubrica ‘Noi Salute’ raccolgono il 28% delle preferenze; 14% per il ‘Salus tg’ e il ‘Journal Tribune’; 12% per ‘Inside Meeting’; 7% per il talk show ‘In Sanità’. Tra le tipologie di contenuti che invece i camici bianchi vorrebbero vedere più presenti in palinsesto figurano: casi clinici (31%); corsi Ecm (23%); documentari (12%); operazioni chirurgiche (11%); congress report (10%); informazione e talk show (5%); film (4%). I programmi più seguiti risultano essere quelli in onda la sera: all’interno della fascia oraria 22-24 (dal 37% dei medici) e quelli della fascia oraria 19-22 (dal 35% dei camici bianchi).

L’indagine ha portato alla luce, inoltre, che oltre il 70% dei camici bianchi preferisce seguire corsi di formazione a distanza (Fad), piuttosto che partecipare a congressi, seminari, workshop o altre iniziative. Nel dettaglio, a preferire i corsi a distanza è il 73% dei medici. C’è invece un 15% di camici bianchi che, malgrado tv, web, app e altri strumenti di ultima generazione, continua a preferire una formazione di tipo residenziale; l’11% opta invece per tirocinio e frequenza clinica. Tra chi sceglie la Fad, il 56% esprime il suo gradimento per i corsi via internet con supporto di un tutor; il 21% opta per i corsi televisivi; il 12% sceglie i cd-rom multimediali; l’11% i corsi su supporti tradizionali (cartacei). Dall’indagine emerge che gli argomenti di maggiore interesse sono soprattutto chirurgia, cardiologia e medicina interna. A seguire: anestesia e rianimazione; medicina generale; odontoiatria; scienza dell’alimentazione; psichiatria; medicina legale; radiodiagnostica.

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