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Lavitola, Berlusconi in aula a Napoli. Al giudice: “Magistratura incontrollabile e ha impunità piena”

19 giugno 2014 | 14.26
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Botta e risposta tra l’ex premier, ascoltato come testimone nel processo per il quale l’ex direttore dell’Avanti è imputato, e la presidente del collegio giudicante che replica: “Ed è tutelata da un codice penale”

Foto Adnkronos
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Botta e risposta tra Silvio Berlusconi e il giudice Giovanna Ceppaluni, presidente del collegio giudicante nel processo per il quale Valter Lavitola è imputato a Napoli. Dopo una serie di domande, Berlusconi si è rivolto al giudice dicendo: “Non capisco la necessità di chiedermi queste cose”, frase alla quale il giudice ha ribattuto: “Non c’è necessità che lei lo capisca”. L’ex premier, evidentemente piccato dalla risposta, ha quindi detto al microfono: “La magistratura è incontrollata, incontrollabile e ha impunità piena”. Pronta la risposta ancora del giudice: “Ed è tutelata da un codice penale”. “Sono rispettoso delle istituzioni - ha detto Berlusconi - posso solo aggiungere...”. Qui Ceppaluni lo ha interrotto: “Lei e un teste e risponde solo alle domande”.

Lavitola è imputato per tentata estorsione ai danni di Impregilo. I legali dell’ex premier, Michele Cerabona e Niccolò Ghedini, avevano depositato qualche giorno fa una memoria difensiva con la quale chiedevano che Berlusconi fosse ascoltato in qualità di imputato di reato connesso e non di testimone puro. I giudici della sesta sezione penale del tribunale di Napoli si sono quindi riuniti stamattina in camera di consiglio per decidere come dovesse essere ascoltato.

Nel corso dell’udienza è stata ascoltata la telefonata tra Silvio Berlusconi e Massimo Ponzellini, ex ad di Impregilo. Nella conversazione Berlusconi spiega: “Da Panama mi dicono di contattare i vertici di Impregilo e dire che sulla questione ospedali dovete trovare un accordo con Panama, altrimenti alle 19.30 il presidente di Panama rilascerà una dichiarazione per bloccare le opere di Impregilo sullo stretto, con tracollo in borsa per Impregilo. “Ho passato l’informazione, non conoscevo altro. Sono stato contattato da Lavitola evidentemente nell’ambito delle responsabilità di presidente del Consiglio che fa sempre l’interesse delle proprie aziende, e in questo caso Impregilo era riuscita a farsi assegnare un’opera importante”, ha detto Berlusconi interrogato dal pm in qualità di testimone puro.

“Lavitola aveva una forte capacità di relazione, certificai che anche in Brasile aveva un rapporto di amicizia con il presidente Lula”, ha detto ancora Berlusconi aggiungendo: “Quando andai in Confindustria brasiliana Lula mise alla sua sinistra Lavitola, fece fotografie con lui e parlarono a lungo. Lavitola aveva una presenza imprenditoriale in Brasile nel settore della pesca, della fornitura ai supermercati di pescato”. Alla domanda del pm su come Lavitola avesse conosciuto i presidenti di Panama Ricardo Martinelli e del Brasile Lula, l’ex premier ha risposto: “Non lo so, non avevo alcuna curiosità al riguardo”.

E fu l’ex direttore dell’Avanti a presentare il presidente di Panama Martinelli a Berlusconi. Non si trattava di una visita ufficiale, ha detto: “Martinelli era venuto per cercare casa in Lucchesia. Mi aveva manifestato l’intenzione di tornare in Italia, magari anche per avviare un’attività imprenditoriale impegnata nella grande distribuzione”.

L’interrogatorio di Berlusconi è durato un’ora e mezza. L’ex Cavaliere ha risposto alle domande di accusa e difesa, e infine del presidente del collegio giudicante, sui suoi rapporti con Lavitola e, in particolare ha ricostruito i momenti del viaggio a Panama, ultima tappa di un viaggio in America che lo vide partecipare nel 2010, in qualità di presidente del Consiglio, al G8 in Canada e poi a una cerimonia in Brasile.

Al termine del lungo interrogatorio, Berlusconi alzandosi ha consegnato alla giudice Ceppaluni un foglio con la formula di giuramento dei testimoni, accompagnando il gesto dicendo: “Affinché il decoro della giustizia italiana sia tutelato”.

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