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Parroco Castelsilano: “Francesco porta Madre Eufrasia nel cuore”

19 giugno 2014 | 13.42
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Don Francesco De Simone all'Adnkronos: “Ogni giorno, come ci ha chiesto, dopo la messa ci rechiamo davanti alla Madonna e la preghiamo perché lo sorregga nel suo ministero di misericordia”

''La Calabria cerca pace, perciò ha bisogno di Francesco. Lo accoglieremo con gioia nella nostra terra, e ci auguriamo che il Papa torni presto per pregare insieme a noi Madre Eufrasia, l'icona del Vangelo che unisce la Calabria e l'Argentina''. Lo dice all'Adnkronos don Francesco De Simone, parroco di Castelsilano, il paese in provincia di Crotone che venera Madre Eufrasia Iaconis, fondatrice delle Figlie dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires, mentre a Cassano all'Ionio fervono i preparativi per accogliere, sabato prossimo, il Pontefice in Calabria.

La Serva di Dio Madre Eufrasia nasce il 18 novembre 1867 a Casino, attuale Castelsilano. A 26 anni va in Argentina, dove il 24 settembre 1904, a Buenos Aires, fonda la nuova famiglia religiosa, con la finalità di dedicarsi all'educazione dell'infanzia e della gioventù e all'assistenza agli infermi. Jorge Mario Bergoglio, l'arcivescovo di Buenos Aires diventato Papa, conosce questa storia. Ha iniziato e concluso nel 2001 il processo di canonizzazione di Madre Eufrasia nella prima fase, quella diocesana, nella capitale argentina. Il documento è del 2 agosto 2012. E ha dato mandato alle Figlie dell'Immacolata Concezione, le 'nostre suore', come le chiamano a Castelsilano, di consegnare i documenti raccolti alla Congregazione per le Cause dei Santi, in Vaticano.

''Noi abbiamo già incontrato Papa Francesco il 23 ottobre scorso, all'udienza in vaticano -racconta il sacerdote, don Ciccio per tutta la comunità che guida spiritualmente dal 2004- Bergoglio all'età di 17 anni, grazie al suo padre spirituale ha conosciuto l'opera di Madre Eufrasia e le suore Figlie dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires, che lui chiama affettuosamente 'las Eufrasias'. In quell'occasione -ricorda- regalammo al Santo Padre un'immagine riprodotta sull'opera dell'orafo Michele Affidato, che ritrae la statua dell'Immacolata che si trova da sempre nella chiesa parrocchiale di Castelsilano, presso la quale Madre Eufrasia pregava il Dio della Vita. Francesco ci disse di pregare per lui davanti a questa statua, e noi oggi giorno, dopo la messa, ci rechiamo davanti alla Madonna e la preghiamo perché lo sorregga nel suo ministero di misericordia. Lo stellario della Madonna lo ha benedetto proprio il Papa, con lui c'è un legame fortissimo''.

Don Francesco De Simone custodisce anche due foto che provano il legame di Papa Francesco con Madre Eufrasia e Castelsilano. Uno scatto mostra infatti il cardinale gesuita con suor Nora Antonelli, madre generale della Congregazione, e sullo sfondo il quadro di Madre Eufrasia. In un’altra foto, invece, si vede il futuro Papa mentre parla di Madre Eufrasia in un incontro dedicato alla suora per la conclusione della causa di canonizzazione, primo passo per arrivare alla gloria degli altari.

‘Animo e avanti. Lavoriamo’, ripeteva alle consorelle la Serva di Dio Madre Eufrasia, convinta che Maria Immacolata avrebbe accompagnato sempre il suo apostolato. Una vocazione sbocciata all’ombra del castello di pietra di Casino, oggi Castelsilano, che l’avrebbe portata a cercare la verità di Dio in Sudamerica. Un apostolato di carità che durerà fino al 1916. Il 2 agosto, a soli 49 anni, Madre Eufrasia muore per un cancro. La sua storia è di quelle che dimostrano come gli uomini possano dare carne al Discorso della Montagna. Forse nel cuore Bergoglio penserà anche a lei quando sabato si rivolgerà ai fedeli della Calabria.

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