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Condannato il killer di Felaco, in un video choc l'esecuzione

29 luglio 2014 | 19.07
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Gianluca Troise è stato condannato all'ergastolo con isolamento diurno con l'aggravante dell'omicidio di camorra. Nel filmato si vede il pluripregiudicato mentre rincorre l'uomo e lo uccide a sangue freddo /VIDEO. Il delitto risale al 6 dicembre del 2012

In un video choc, acquisito dai carabinieri durante le indagini, le immagini dell'omicidio di Luigi Felaco, ucciso con 4 colpi di pistola calibro 7.65 alla testa, il 6 dicembre del 2012. Per il delitto è stato condannato martedì all'ergastolo con isolamento diurno con l'aggravante dell'omicidio di camorra dalla Corte d'Assise di Napoli, Gianluca Troise, pluripregiudicato. Troise era stato arrestato il 15 aprile 2013. Nelle immagini è visibile Troise che rincorre Felaco e che poi lo uccide a sangue freddo.

Felaco era un trafficante di droga legato gruppi operanti nel Maranese, quali il clan Polverino ed il gruppo Orlando del clan Nuvoletta. Il movente del delitto sarebbe riconducibile proprio a un debito della famiglia Felaco nei confronti di Giuseppe Polverino in persona. Felaco era ritenuto implicato anche nel riciclaggio di denaro, in particolare nella gestione di un patrimonio immobiliare accumulato nell'isola spagnola di Tenerife.

Troise è ritenuto un affiliato di spicco de clan camorristico Polverino, operante a Marano di Napoli, Calvizzano e Quarto (Napoli). I Carabinieri durante le indagini riuscirono a trovare il video registrato da una telecamera sistemata proprio nel caseificio che ritrae non solo l'omicida, ma l'intera azione delittuosa. Troise è stato quindi identificato. Conferme sono poi giunte dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia affiliato al clan Polverino e trafficante di droga che ha riconosciuto l'autore dell'omicidio proprio in Troise.

All'assassino sono state riconosciute anche le aggravanti della premeditazione, dei motivi abietti e dell'aver commesso l'omicidio per affermare e favorire la supremazia territoriale del clan camorristico Polverino. L'arrestato ha alle spalle anche tredici condanne definitive passate in giudicato, collezionate dal 1998 al 2007 per reati gravissimi, tra i quali spiccano rapina, sequestro di persona, lesione personale, porto abusivo d'armi, traffico di droga, aggravata dall'ingente quantitativo, monete falsificate, evasione e persino insubordinazione militare, per una pena complessiva di 36 anni di carcere , inflitta da diversi Tribunali della Repubblica.

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