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L'università di Harvard 'riabilita' il caffè: una tazzina al mattino fa bene (ma non a tutti)

25 agosto 2014 | 19.10
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Smentiti i pericoli per il cuore e i rischi di tumore

Foto  Infophoto - INFOPHOTO
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Roma, 25 ago. (AdnKronos Salute) - Niente pericoli nella tazzina di caffè. Anzi. Un consumo regolare al mattino di questa bevanda riduce, seppure lievemente, i rischi di mortalità. La riabilitazione di questo protagonista delle 'pause' più apprezzate nei diversi angoli del mondo arriva dagli esperti di nutrizione dell'università di Harvard, che hanno analizzato i dati medici di 130mila persone su un periodo di 24 anni. Ebbene, non esiste alcun legame tra consumo di caffè e morti per tumore o per malattie cardiovascolari, come era stato ipotizzato da alcune ricerche negli ultimi anni.

L'elaborazione della vasta mole di dati - coordinata da Rob van Dam - ha indicato che i consumatori abituali, e anche i forti bevitori (fino a oltre un litro, considerando i caffè americani) possono contare su effetti positivi, soprattutto con il consumo al mattino grazie, molto probabilmente, all'elevato numero di antiossidanti presenti.

Ma il via libera alla tazzina non è proprio per tutti. I ricercatori ricordano che ci sono alcuni casi in cui è meglio essere prudenti: le donne incinte, ad esempio, per le quali sono stati indicati rischi di aborto con dosi elevate; gli insonni, le persone che hanno un ritmo cardiaco alterato o chi ha un tasso di colesterolo 'cattivo' elevato. In questo ultimo caso il problema è legato ad un componente presente nei grani del caffè (cafestol) che aumenterebbero il rischio di problemi legati al colesterolo.

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