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Papa: non si segue Gesù per convenienza, lui riceve anche chi tradisce

23 settembre 2014 | 11.33
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Non si segue Gesù per una pura convenienza ma nella realtà, ancora oggi, questo scenario non è cambiato di molto. Lo ha ricordato Papa Francesco, celebrando la quotidiana messa a Santa Marta. Eppure, ha ammonito Bergoglio, la vita cristiana è "semplice", basta metterla in pratica e ricordare che Gesù segue tutti, anche chi tradisce.

"Gesù -ha ricordato il Pontefice nell'omelia di cui dà conto Radio Vaticana- riceve tutti, anche quelli che vanno a sentire la Parola di Dio e poi lo tradiscono. Pensiamo a Giuda. ‘Amico’ gli dice, in quel momento dove Giuda lo tradisce. Il Signore sempre semina la sua Parola, soltanto chiede un cuore aperto per ascoltarla e buona volontà per metterla in pratica. Per questo allora la preghiera di oggi, che sia quella del Salmo: ‘Guidami Signore sul sentiero dei tuoi comandi’, cioè sul sentiero della tua Parola, e perché io impari con la tua guida a metterla in pratica”.

Nella sua omelia, papa Francesco ha ricordato che le folle seguivano Gesù per la "forza della salvezza" contenuta nella sue parole, ma c'erano pure quelli che lo seguivano "per convenienza”, senza troppa purezza di cuore, magari solo spinti dalla "voglia di essere più buoni”.

In duemila anni, ha osservato il Papa, non è che questo scenario sia molto cambiato. Anche oggi molti ascoltano Gesù come quei nove lebbrosi del Vangelo che, "felici" con la loro ritrovata salute, “si dimenticarono di Gesù” che gliela aveva restituita.“Ma Gesù continuava a parlare alla gente e amava la gente e amava la folla, a tal punto che dice ‘questi che mi seguono, quella folla immensa, sono la mia madre e i miei fratelli, sono questi’. E spiega: 'coloro che ascoltano la Parola di Dio, la mettono in pratica’. Queste sono le due condizioni per seguire Gesù: ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica. Questa è la vita cristiana, niente di più. Semplice, semplice. Forse noi l’abbiamo fatta un po’ difficile, con tante spiegazioni che nessuno capisce, ma la vita cristiana è così: ascoltare la Parola di Dio e praticarla''.

“Ogni volta che noi facciamo questo – apriamo il Vangelo e leggiamo un passo e ci domandiamo: ‘Con questo Dio mi parla, dice qualcosa a me? E se dice qualcosa, cosa mi dice?’ –questo è ascoltare la Parola di Dio, ascoltarla con le orecchie e ascoltarla con il cuore. Aprire il cuore alla Parola di Dio. I nemici di Gesù ascoltavano la Parola di Gesù, ma gli erano vicini per cercare di trovare uno sbaglio, per farlo scivolare, e che perdesse autorità. Ma mai si domandavano: ‘Cosa dice Dio per me in questa Parola?’ E Dio non parla solo a tutti: sì, parla a tutti, ma parla ad ognuno di noi. Il Vangelo è stato scritto per ognuno di noi”, ha ricordato il Pontefice.

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