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Il matrimonialista: "Alfano applica la legge ma il mondo è cambiato"

07 ottobre 2014 | 16.23
LETTURA: 3 minuti

L'esperto all'Adnkronos: "No a soluzioni a macchia di leopardo, esiste un altro modo di amarsi che merita rispetto"

Il matrimonialista:

''Dal punto di vista tecnico e giurisprudenziale il ministro non poteva fare altro, e quello che sostiene è ineccepibile. Perché nel nostro ordinamento giuridico non è previsto il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Anche la Cassazione e la Consulta si sono espresse in maniera chiesto''. Interpellato dall'Adnkronos, Gian Ettore Gassani, a capo dell'associazione degli avvocati matrimonialisti italiani, commenta così l'annuncio del ministro dell'Interno, Angelino Alfano, di una circolare ai prefetti perché rivolgano un invito formale al ritiro ed alla cancellazione delle trascrizioni di nozze gay contratte all'estero.

''Resta però il fatto -fa notare il matrimonialista- che l'art. 29 della Costituzione non chiarisce che il matrimonio debba essere celebrato tra due persone di sesso diverso. Per le coppie di fatto omosessuali ci deve essere tutela sul piano dei diritti civili: il mondo sta cambiando, e al di là dell'applicazione zelante della legge e l'intervento giustificato di Alfano, occorre interrogarci su ciò che vogliamo fare per le copie omosessuali. Diciamo no al matrimonio? E allora -chiede il giurista- come le tuteliamo? Esiste un altro modo di amarsi che merita rispetto''.

''Dal governo e dal titolare del Viminale -rimarca Gassani- mi aspetto anche un discorso di apertura verso un altra fetta importante di società che non può e non deve essere dimenticata''. Inoltre, fa notare il numero uno dei matrimonialisti italiani, ''non si può agire a macchia di leopardo, con alcuni comuni che sono più sensibili su questi temi e altri che nicchiano. Non servono provvedimenti sensazionalistici, occorre una scelta chiara del Parlamento: matrimonio o patti di convivenza''. ''Ora ogni ente locale sembra una Repubblica a sé: serve una norma chiara per tutti -conclude Gian Ettore Gassani- e che la Corte Costituzionale si pronunci definitivamente sull'interpretazione dell'art. 29 della Costituzione''.

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