Sono circa 8 mila le persone ascoltate e sostenute, nel corso del 2013, dalla rete dei CdA-Centri di Ascolto (37 fra centri diocesani, foraniali e parrochiali) delle quattro diocesi di Udine, Concordia-Pordenone, Goriza e Trieste. Lo dice il rapporto annuale sulla povertà rilevata nei Centri di Ascolto diocesani Caritas del Friuli Venezia Giulia. Nello specifico sono 2991 coloro che si sono rivolti ai centri diocesani e 4900 le persone intercettate dai Centri di Ascolto territoriali. Dati in linea con il 2012. Focalizzando l’attenzione sulla Diocesi di Udine sono 963 le persone che si sono rivolte al centro diocesano, 942 alla rete territoriale, per un totale di 1905 persone accolte.
Si rileva, a livello regionale, un leggero aumento degli uomini che passano dal 55,3% del 2012, al 56,6%. Nell’ultimo triennio sono diminuiti gli stranieri (dal 64,6% del 2012 al 62,7% del 2013) e aumentati degli italiani. “La conferma dell’incremento degli italiani -si legge nel report- è una delle questioni che maggiormente caratterizzano questo triennio di attività. Le situazioni di solitudine, cioè di persone che hanno tagliato più o meno volontariamente reti e relazioni parentali e/o amicali sono molto presenti e rendono complessa la ricucitura di rapporti sui quali appoggiare percorsi di risalita. Si riscontra infine un incremento di situazioni di donne sole con figli. Sono fenomeni nuovi perché vengono coinvolti in modo importante proprio gli autoctoni, in un certo senso non abituati a trovarsi o immaginarsi in situazioni di precarietà”.
