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Giro di vite sulla pedofilia, Papa Francesco vuole ricorsi più facili

11 novembre 2014 | 13.19
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Al via un nuovo organismo che sarà composto da sette membri, cardinali o vescovi, nominati dal Pontefice. Online i documenti dei preti dell'Arcidiocesi di Chicago con accuse di abusi sui minori

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Un Collegio per decidere sui ricorsi che riguardano i 'delicta graviora', cioè i delitti più gravi commessi da ecclesiastici - che non siano vescovi o cardinali - contro la fede, i sacramenti e la morale, fra cui rientrano anche i casi di pedofilia e di abusi sessuali da parte del clero: è quanto ha deciso Papa Francesco, con un suo 'Rescriptum', firmato dal cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano. Il Collegio viene istituito presso la Congregazione per la dottrina della Fede, l'ex Sant'Uffizio, per snellire i tempi nell'esaminare una mole di processi che si sta via via accumulando nel tribunale della Santa Sede.

Il 'Rescriptum' di Papa Francesco integra il motu proprio 'Sacramentorum Sanctitatis Tutela' del 2001 poi aggiornato nel 2010, "a motivo del numero dei ricorsi e della necessità di garantire un più rapido esame degli stessi", come si spiega nella premessa. Lo speciale Collegio, istituito all'interno della Congregazione per la dottrina della Fede, sarà formato da sette membri, cardinali o vescovi, interni o esterni al dicastero vaticano, con un presidente, che saranno tutti nominati dal Papa, presumibilmente in breve tempo, visto che la disposizione pontificia prevede che questo decreto generale esecutivo entri in vigore oggi stesso, con la pubblicazione sull'Osservatore Romano e nel commentario ufficiale 'Acta Apostolicae Sedis'.

"Il Collegio - specifica il 'Rescriptum' pontificio - è un'istanza di cui la sessione ordinaria della Congregazione si dota per una maggiore efficienza nell'esame de ricorsi di ecclesiastici per i 'delicta graviora', senza che vengano modificate le sue competenze in materia". In pratica, l'ex Sant'Uffizio resta titolare del giudizio ma può delegare il Collegio a esaminare e a decidere sui ricorsi, tranne il caso in cui "il reo sia insignito della dignità episcopale", per il quale deve intervenire la sessione ordinaria, analogamente ai "casi particolari a giudizio del Papa", oltre a quelli che possono essere a sua volta deferiti dal Collegio dopo averli esaminati. In tutti gli altri casi, il Collegio emette la sentenza al posto della 'Feria IV', come viene denominata la sessione ordinaria della Congregazione per la dottrina della Fede. Presto verrà emanato un Regolamento, per "determinare le modalità operative del Collegio".

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