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Bambino rapito dal padre in Veneto, una donna lo riconosce nelle foto dell'Is: è lui

22 dicembre 2014 | 14.16
LETTURA: 4 minuti

Ismail, di circa 4 anni, nel novembre 2013 è stato sottratto dal genitore fuggito per combattere in Siria e morto in battaglia. Il sindaco di Ponte delle Alpi, dove la donna si era trasferita, sottolinea: "Di lei non si hanno notizie da tempo. La casa è chiusa e disabitata". I Ros al lavoro per cercare il piccolo

La foto del piccolo pubblicata da al-Ihtisam
La foto del piccolo pubblicata da al-Ihtisam

E' giallo sulla foto di un bambino con a tracolla un piccolo mitra pubblicata da al-Ihtisam, uno dei siti 'ufficiali' dello Stato islamico. Una donna cubana residente nel bellunese Linda Solano Herrera ha riferito ai media di essere sicura che il piccolo ritratto nello scatto è suo figlio.

Il piccolo Ismail, di nemmeno 4 anni, è stato rapito nel novembre 2013 dal padre Ismar Mesinovic, fuggito per combattere in Siria e morto in battaglia. Sul sito jiahidista di propaganda appare anche un'altra foto dello stesso bambino. Il piccolo è ritratto a bordo di una moto vestito da miliziano.

Il sindaco di Ponte delle Alpi Paolo Vendramini , dove la donna si era trasferita da Longarone, raggiunto dall'Adnkronos, sottolinea che della signora Lidia non si hanno notizie da tempo. "La casa -sottolinea- è chiusa e disabitata. La signora Lidia era venuta da me un paio di volte: la prima appunto quando si era trasferita qui a casa della sorella, e una seconda volta più avanti, ma già molti mesi fa. In entrambe le occasioni, mi aveva manifestato le sue preoccupazioni, le sue paure per la sparizione del figlio".

"Come amministrazione ci siamo subito attivati per dare alla mamma di Ismail tutto sostegno possibile tramite i nostri servizi sociali, ma appunto, da tempo non ne sappiamo più nulla. So che ora se ne stanno occupando il ministero degli Affari esteri e l'ambasciata italiana in Siria, e che sono stati attivati questi canali diplomatici per trovare Ismail. Certo, la situazione è molto delicata e complessa'".

Dalla stessa Procura di Belluno viene quindi confermato che l'indagine per sottrazione di minorenne è stata archiviata, dato che la mamma era stata consenziente quando il padre aveva detto che avrebbe portato il figlio dai parenti in Bosnia. E ora, dopo la morte del padre, il piccolo Ismail sarebbe nelle mani di una persona ignota. In ogni caso, si spiega in procura, se ci saranno novità l'inchiesta potrebbe venire riaperta.

Carabinieri al lavoro per cercare il bambino - I Ros dei carabinieri di Padova sono alla ricerca di Ismail. "La situazione è difficile, ma stiamo facendo le ricerche con tutto l'impegno possibile e grandi risorse - spiega all'Adnkronos un investigatore dei Ros - Al di là delle indagini sulla vicenda, il nostro obiettivo è ritrovare e portare a casa il bambino", spiega l'investigatore, che assicura: " la madre è stata molto collaborativa, ma devo dire che lo sono stati anche tutti i parenti e anche i centri di preghiera, che non sono, come qualcuno pensa dei centri di estremisti e terroristi, i loro rappresentanti sono contrari alla violenza, e hanno collaborato attivamente per far ritrovare il bambino".

Una ricerca, quella di Ismail che si intreccia con le indagini su presunti reclutatori di miliziani islamici da inviare in Siria e sugli altri fronti in cui combattono gli uomini dell'Isis, e che ha portato nelle settimane scorse a una serie di perquisizioni nel bellunese e nel pordenonese, e per cui sarebbero indagate cinque persone. "Nelle prossime settimane potremmo depositare una relazione sul tavolo della procura distrettuale antiterrorismo di Venezia", spiega l'investigatore dei Ros . E non è escluso che la magistratura possa arrivare ad emettere dei provvedimenti cautelari".

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