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Forlì: per non pagare le tasse 'regalava' tutto al genero, denunciata odontoiatra

15 gennaio 2015 | 09.39
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La Guardia di Finanza di Forlì ha concluso una verifica fiscale che ha portato alla denuncia di una nota odontoiatra forlivese per aver presentato infedele dichiarazione dei redditi e per utilizzo di fatture false, realizzando un'evasione fiscale per oltre 2 milioni e 800mila euro.

Dalla verifica è emerso che per alcuni anni la professionista non aveva presentato la dichiarazione dei redditi, mentre in altri casi aveva omesso di indicare una parte molto consistente di compensi e aveva invece dichiarato costi inesistenti derivanti da fatture false emesse da una società riconducibile al genero che svolgeva l'attività di odontotecnico proprio presso lo stesso studio.

Nel corso del controllo l'odontoiatra "si era sempre mostrata serena, sicura di sé, evasiva alle richieste di chiarimenti dei verificatori - sottolinea la Gdf - e per niente preoccupata dalle contestazioni mosse a suo carico, probabilmente convinta di continuare a non pagare le imposte e le relative sanzioni cui sarebbe andata incontro in quanto risultava formalmente 'nullatenente'. Infatti, la stessa aveva pensato bene di spogliarsi di tutte le disponibilità finanziarie sottraendosi al pagamento delle imposte e rendendo vana ogni eventuale procedura di riscossione coattiva".

Sequestrati villa, auto di lusso e collezione di orologi e gioielli nel caveau

I finanzieri, anche attraverso indagini bancarie e controlli incrociati sulla società del genero, hanno individuato un consistente giro di movimentazioni finanziarie, alcune delle quali aventi come causale 'regalie', altre riconducibili a fittizie fatture per 'consulenze' e 'pubblicità', con il solo scopo, rimarca la Gdf, di sottrarre denaro dalla cassa a favore del genero.

Per tale motivo la professionista (M.M. di 79 anni) è stata denunciata per omessa dichiarazione dei redditi, dichiarazione infedele, frode fiscale per utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e, in concorso con la figlia (D.M. di 51 anni) che operava sui suoi conti e il genero (I.F. di 50 anni), anche per sottrazione fraudolenta al pagamento dell'imposta, reato che punisce con la pena da 6 mesi a 4 anni di reclusione chi, "al fine di rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva, aliena simulatamente o compie altri atti fraudolenti sui propri beni".

A seguito della denuncia alla Procura della Repubblica, il procuratore Sergio Sottani e il sostituto Michela Guidi hanno potuto richiedere e ottenere dal gip di Forlì un decreto di sequestro preventivo per equivalente per la somma di 730mila euro (corrispondente alle somme trasferite a favore del genero) da eseguirsi sui beni e disponibilità dei tre indagati. In esecuzione del decreto, i finanzieri hanno sequestrato una villa di 11 vani con rifiniture di pregio, due appartamenti in Forlì dati in locazione, titoli bancari per oltre 150mila euro, 4 autoveicoli (tra cui una Porsche, un SUV BMW X5, un'auto d'epoca), un ciclomotore, terreni e vigneti e il contenuto di una cassetta di sicurezza bancaria costituita da una collezione di 7 orologi di lusso e un prezioso anello di diamanti, per un valore di oltre 25.000 euro.

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