Papa: "Non esiste la famiglia perfetta ma i conflitti vanno affrontati"

"Non esiste la famiglia perfetta, ma non bisogna avere paura dell'imperfezione". Papa Francesco lo sottolinea nel messaggio inviato per la 'Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali', aggiungendo che non bisogna temere neanche "le fragilità e nemmeno i conflitti" ma, al contrario, "bisogna imparare ad affrontarli in maniera costruttiva". Infatti, "la famiglia è più di ogni altro il luogo in cui, vivendo insieme nella quotidianità, si sperimentano i limiti propri e altrui, i piccoli e grandi problemi della coesistenza, dell'andare d'accordo".

Per questo motivo, "la famiglia in cui, con i propri limiti e peccati, ci si vuole bene diventa una scuola di perdono. Il perdono è una dinamica di comunicazione, una comunicazione che si logora, che si spezza e che, attraverso il pentimento espresso e accolto, si può riannodare e far crescere. Un bambino che in famiglia impara ad ascoltare gli altri, a parlare in modo rispettoso, esprimendo il proprio punto di vista senza negare quello altrui - assicura il Papa - sarà nella società un costruttore di dialogo e di riconciliazione".

"La famiglia non è un oggetto sul quale si comunicano delle opinioni o un terreno sul quale combattere battaglie ideologiche", avverte. Proprio la famiglia, osserva, "è l'ambiente in cui si impara a comunicare nella prossimità ed è un soggetto che comunica, una comunità comunicante, che sa accompagnare, festeggiare e fruttificare".

"In un mondo dove così spesso si maledice, si parla male, si semina zizzania, si inquina con le chiacchiere il nostro ambiente umano, la famiglia può essere una scuola di comunicazione come benedizione", ricorda Papa Francesco.

"Oggi, i media più moderni, che soprattutto per i più giovani sono ormai irrinunciabili, possono - osserva - sia ostacolare che aiutare la comunicazione, in famiglia e tra le famiglie".

Poi ai giudici della Rota Romana, ricevuti in udienza nella sala Clementina del palazzo Apostolico in Vaticano, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario della ex Sacra Rota che si occupa della nullità dei matrimoni religiosi, Papa Francesco dice: "Non chiudere la salvezza delle persone dentro le strettoie del giuridicismo".

"La funzione del diritto canonico - sottolinea - è orientata alla 'salus animarum', alla salvezza dell'anima, a condizione che, evitando sofismi lontani dalla carne viva delle persone in difficoltà, aiuti a stabilire la verità nel momento consensuale: se cioè fu fedele a Cristo o alla mendace mentalità mondana".

"L'esperienza pastorale - sottolinea - ci insegna che vi è oggi un gran numero di fedeli in situazione irregolare, sulla cui storia ha avuto un forte influsso la diffusa mentalità mondana".

"Il giudice - continua - è chiamato ad operare la sua analisi giudiziale quando c'è il dubbio sulla validità del matrimonio, per accertare se ci sia un vizio d'origine del consenso, sia direttamente per difetto di valida intenzione, sia per grave deficit nella comprensione del matrimonio stesso, tale da determinare la volontà".

"Un rilevante numero di cause presso la Rota Romana è di gratuito patrocinio, a favore di parti che, per le disagiate condizioni economiche in cui versano, non sono in grado di procurarsi un avvocato", rileva infine con soddisfazione Papa Francesco - "mi piace sottolinearlo", conclude.