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Musy: Furchí condannato all'ergastolo

28 gennaio 2015 | 13.57
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Il consigliere comunale dell'Udc ferito in un agguato il 21 marzo 2012 e morto 19 mesi dopo. La moglie della vittima: "Finalmente so cosa dire alle mie bambine quando torno a casa".

(Infophoto)
(Infophoto)

Carcere a vita per Francesco Furchi'. La Corte d'Assisse di Torino presieduta dal giudice Pietro Capello ha condannato all'ergastolo l'uomo accusato dell'omicidio del consigliere comunale dell'Udc Alberto Musy, ferito in un agguato il 21 marzo 2012 e morto 19 mesi dopo. "Sono innocente, è un'ingiustizia", ha ribadito Francesco Furchì prima di lasciare l'aula, dopo la sentenza di condanna della Corte.

"Finalmente so cosa dire alle mie bambine quando torno a casa", ha detto Angelica Corporandi d'Auvare, moglie di Alberto Musy, dopo la sentenza di condanna all'ergastolo di Furchi'. La donna ha spiegato di non essere sorpresa del verdetto: "me l'aspettavo, si e' capito dal lavoro degli inquirenti che c'erano le basi per una condanna. Per tutti noi e' una liberazione, ora possiamo tornare a vivere. Ringrazio tutti".

"E' una sentenza giusta e inattaccabile - ha commentato l'avvocato Gianpaolo Zancan, legale della famiglia di Alberto Musy - E' una sentenza assolutamente giusta. Le prove erano chiare e granitiche". Musy "era una persona degna e giusta che ci mancherà molto" ha concluso il legale.

Intanto un milione e 200mila euro di provvisionali sono state riconosciute alla famiglia di Alberto Musy. In particolare i giudici hanno assegnato 200mila euro a testa per la moglie e le quattro figlie di Musy, e 100mila euro ciascuna per la madre e la sorella del consigliere comunale, parti civili nel procedimento. I risarcimenti saranno stabiliti invece in sede civile. Assegnate anche provvisionali al Comune di Torino (30mila euro) e all'Universita' del Piemonte Orientale (83mila euro).

Inoltre la prima corte d'Assise di Torino ha dichiarato Furchi' "decaduto dalla responsabilita' genitoriale" ed e' stato anche interdetto in perpetuo dai pubblici uffici.

Il difensore di Furchi', l'avvocato Gaetano Pecorella, ha spiegato che aspetterà di leggere il ragionamento fatto dai giudici nelle motivazioni "poi noi diremo la nostra in appello". "Non è stato un omicidio premeditato come sostiene l'accusa - ha detto l'avvocato - ma un delitto casuale e improvviso che non può essere certamente attribuito al nostro assistito. E' questo e' anche quanto emerge dagli atti di indagine".

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