Sappia correggere figli senza avvilirli, sia presente e li aspetti al ritorno da fallimenti e li perdoni e li protegga senza risparmiarsi. Ieri il consiglio: meglio leggere 10 minuti il Vangelo che vedere le telenovele
La figura del padre e del suo rapporto con i figli sono stati al centro del discorso tenuto da papa Francesco durante la tradizionale udienza generale del mercoledì mattina. "Un padre non è debole e arrendevole e sentimentale: il padre sa correggere i figli senza avvilire. Una volta - ha detto il Pontefice - ho sentito un papà dire ad una riunione di matrimonio, 'devo picchiare a volte i miei figli, ma mai in faccia per non avvilirli'. Che bello - ha commentato - ha il senso della dignità". Se un padre deve punire, ha specificato, "lo fa il giusto, poi va avanti".
E ancora, "i figli hanno bisogno di trovare un padre che li aspetta al ritorno dai loro fallimenti; il non trovarlo apre ferite difficili da rimarginare". "Un padre - ha aggiunto il Pontefice - sa bene quanto costa" trasmettere la propria eredità ai figli, "quanta dolcezza e quanta fermezza. Ma che ricompensa quando i figli dimostrano di riceverla, una ricompensa che cura ogni ferita. E' necessario che il padre sia vicino alla famiglia e ai figli, nella loro crescita. Un padre presente, sempre".
Il Pontefice ha fatto un appello alla pazienza: "i padri devono essere pazienti: tante volte l'unica cosa da fare è aspettare e pregare. Un buon padre sa attendere e perdonare dal profondo del cuore. E' lo stesso padre che sa proteggere senza risparmiarsi. Dire padre presente - ha avvertito però Francesco - non è lo stesso di dire 'controllatore' che, invece, annulla i figli e non li lascia crescere". Il padre deve essere contraddistinto da "dignità e tenerezza", ma anche da "fermezza e misericordia".
