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Taranto, truffe ad assicurazioni per 2 milioni di euro: 8 arresti

02 marzo 2015 | 08.19
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Le indagini, supportate dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno messo in luce l'esistenza di un gruppo dedito stabilmente a una redditizia attività di organizzazione di falsi sinistri stradali

Taranto, truffe ad assicurazioni per 2 milioni di euro: 8 arresti

Otto arresti a Taranto a carico di presunti appartenenti ad un'associazione a delinquere finalizzata alle truffe assicurative. Le compagnie truffate sono 18 per un importo complessivo della truffa superiore a due milioni di euro. Tra i destinatari delle misure cautelari ci sono liberi professionisti, tra cui avvocati del foro di Taranto e specialisti che operano all'interno dell'Ospedale 'Santissima Annunziata' di Taranto (Video). L'operazione è stata denominata Tris.

Gli arrestati sono tutti residenti nella provincia jonica. Le compagnie assicurative vittime delle truffe sono Allianz Spa, Generali Spa, Charti Sa, Ubi Assicurazioni, Augusta Assicurazioni, Fondiaria Sai Assicurazioni, Italiana Assicurazioni, GenyaLloyd Ass, Axa Assicurazioni, Milano Assicurazioni, Carige Assicurazioni, Groupama Assicurazioni, Milano Assicurazioni, Sara Assicurazione, HDI-Inchiaro Assicurazioni, Genertel spa Assicurazioni, Assimoco Assicurazioni, Assitalia Assicurazioni.

L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Le indagini sono partite a ottobre 2010 dopo la querela proposta alla Procura della Repubblica di Taranto da Allianz Assicurazioni in riferimento a due incidenti, denunciati come accaduti il 1° aprile e il 4 agosto 2009. Nella querela, la compagnia segnalava che gli esiti degli esami strumentali (Tac) prodotti a supporto delle richieste risarcitorie avanzate da due persone, coinvolte risultavano identici. Le indagini, supportate dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno messo in luce l'esistenza di un gruppo dedito stabilmente a una redditizia attività di organizzazione di falsi sinistri stradali.

L'associazione a delinquere, che sarebbe stata capeggiata da S. P., poteva contare all'interno dell'Ospedale Santissima Annunziata di Taranto dell'apporto essenziale di C. R., con compiti di ausiliario, di G. A., dirigente tecnico radiologo nello stesso nosocomio e di V. A. L., operatore volontario dell'associazione La Misericordia, con compiti di autista di ambulanze.

Secondo gli inquirenti, per le attività illegali era essenziale l'apporto di due avvocati, A. T. e G. T., che avrebbero coordinato le pratiche risarcitorie e istruito le 'vittime' dei presunti incidenti durante l'iter e dopo che si è aperta l'inchiesta della Procura. A completare l'organizzazione G. N. e V. A., quest'ultimo all'epoca dipendente di una nota farmacia di Taranto, che avrebbero partecipato a numerose pratiche risarcitorie procacciando altre persone da utilizzare nei falsi sinistri.

Gli inquirenti, nel corso delle indagini, hanno effettuato pedinamenti e tenuto sotto osservazione il Pronto Soccorso e il reparto di Radiologia dell'Ospedale. E' stata documentata così l'arrivo continuo di persone impegnate nel procacciamento dei primi referti medici (finalizzati ad istruire la pratica risarcitoria) e per la successiva gestione degli esami strumentali (tac, risonanze ed ecografie). Gli inquirenti hanno accertato che i meccanismi dell'organizzazione criminale erano ampiamente collaudati e che la sua operatività si era protratta per diverso tempo in modo "professionale", così come amavano raccontare le persone coinvolte nelle intercettazioni.

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