Il presidente della Fondazione 'Italianieuropei' contro la stampa dopo le voci dei suoi rapporti con la cooperativa Cpl Concordia: "Sono stato vittima di una campagna di diffamazione. Ho ricevuto minacce, è stata colpita la sicurezza e la serenità della mia famiglia"
Nella diffusione di notizie relative all'inchiesta sulla metanizzazione di Ischia "sono stato vittima di una campagna di diffamazione" e "ho ricevuto delle minacce, è stata colpita la sicurezza e la serenità della mia famiglia, è indegno di un Paese civile. Me ne sono accorto diversi anni fa anche a proposito di avversari politici". Lo dice Massimo D'Alema, ospite di 'Otto e mezzo' su La7, aggiungendo che "non ho nulla da chiarire con i magistrati".
Con la cooperativa Cpl Concordia "i rapporti sono stati trasparenti, normali e legittimi di cui posso parlare alla televisione, non con i magistrati - aggiunge - hanno dato contributi alla fondazione" Italianieuropei "di cui non sono il proprietario ma il presidente pro tempore".
E, a proposito di fondazioni, D'Alema ritiene che "se si vuole impedire il finanziamento pubblico, il finanziamento privato" alle fondazioni, questo "è fascismo, si vuole tacitare la libertà di ricerca".