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Milano: in questura a Padova sentiti i compagni di classe di Domenico

14 maggio 2015 | 18.34
LETTURA: 3 minuti

Secondo alcune ipotesi investigative, la causa della morte di Domenico Maurantonio non sarebbe una caduta accidentale. La madre: "Ho affidato il mio unico figlio all'istituzione scolastica, mi verrà riconsegnato cadavere". Quando la gita finisce in tragedia, a Milano l'ultimo dramma

Domenico Maurantonio (foto dal profilo Facebook)
Domenico Maurantonio (foto dal profilo Facebook)

Sono stati sentiti questa mattina in questura a Padova dagli investigatori della squadra mobile di Milano i compagni di classe di Domenico Maurantonio, lo studente padovano morto nella notte tra sabato e domenica scorsi dopo essere precipitato dal quinto piano dell'Hotel Leonardo Da Vinci a Milano mentre si trovava in gita scolastica con la sua classe, la V E del Liceo Scientifico Ippolito Nievo di Padova, per visitare l'Expo. I compagni di classe di Domenico erano già stati sentiti subito dopo l'incidente domenica a Milano.

"Mi hanno interrogato 10 ore a Milano e otto ore qui, non potete capire come sto. Siamo tutti in cerca della verità" ha detto un compagno di classe di Domenico. Sono stati una decina i ragazzi ascoltati oggi dagli investigatori. Molti di loro hanno preferito poi non parlare con i cronisti.

Secondo alcune ipotesi investigative, la causa della morte non sarebbe però una caduta accidentale, come sembrava in un primo tempo, perché a fronte dei rilievi condotti, il corpo di Domenico non sarebbe stato in asse con la finestra da cui era caduto. Secondo le ricostruzioni, il giovane si sarebbe sentito male e trovando il bagno della sua camera chiuso, nel tentativo di espletare i suoi bisogni, sarebbe arrivato volontariamente al davanzale della finestra. Tra l'altro, sugli avambracci del ragazzo sono stati trovati dei segni come se qualcuno avesse lo avesse tenuto stretto. Si attendono intanto gli esami tossicologici.

Oggi i genitori di Domenico si sono recati a Milano per riportare la salma del figlio a Padova dove domani si celebreranno le esequie nella chiesa del quartiere Altichiero. Proprio ieri la madre, Antonia Comin, insegnante di latino in un liceo di Padova, aveva postato un messaggio sul suo profilo Facebook esprimendo dolore e rabbia per la perdita del figlio: "Ho affidato il mio unico figlio, sano e in buona salute, all'istituzione scolastica, per un'uscita con pernottamento. Mi verrà riconsegnato cadavere. E' stato lasciato morire solo, nell'indifferenza generale".

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