Da 14 giorni i residenti di Casale San Nicola sono in presidio per protestare contro la destinazione di un centinaio di migranti in un comprensorio dove vivono solo 250 famiglie. "Delle famiglie che volevano prendere possesso della struttura non sappiamo niente, noi agiamo nella legalità", spiegano dal Comitato
E' naufragato il tentativo di occupare l'ex scuola Socrate, nella zona di Casale San Nicola, a Roma Nord, dove da almeno 14 giorni è in atto una protesta contro l'arrivo di un centinaio di richiedenti asilo proprio in quella struttura. A quanto riferiscono dal Comitato dei residenti in presidio, che ribadisce la totale estraneità all'iniziativa, si sta infatti allontanando il gruppo di famiglie che ieri aveva provato a prendere possesso della struttura.
In particolare, raccontano i residenti, intorno alle 15 di ieri si sono presentate nel comprensorio alcune famiglie con tanto di scatoloni con l'intenzione di fare irruzione nel casale destinato a ospitare un centinaio di profughi. Ad attenderle però c'erano gli agenti del reparto mobile e del commissariato di Primavalle, che già presidiavano la struttura all'interno e all'esterno. Il gruppo quindi non è riuscito ad entrare e si è accampato fuori dai cancelli. Sono intervenuti i servizi sociali per fornire coperte e viveri a ragazzi e famiglie rimasti davanti allo stabile per quasi tutta la notte.
"Questa mattina ci sono ancora poche persone, ma stanno andando via - spiega all'Adnkronos Alberto Meoni, uno dei membri del Comitato - Non sappiamo chi siano e perché abbiamo fatto questo, forse volevano cavalcare l'onda mediatica. C'erano delle telecamere, ma tutto si è concluso con un flop e noi ci dissociamo, voglio ribadire, da questa iniziativa. Noi protestiamo, vogliamo far sentire la nostra voce, ma nella legalità".
