Alla cerimonia il ministro dell'Interno Angelino Alfano e il Capo della Polizia, prefetto Alessandro Pansa. Il responsabile del Viminale: "il Paese è più sicuro" (Foto)
“Esserci sempre”: con questo slogan la Polizia di Stato ha celebrato oggi il 163° anniversario dalla fondazione. La cerimonia ufficiale, con il Ministro dell’Interno Angelino Alfano e il Capo della Polizia Alessandro Pansa, è stata celebrata nella caserma Ferdinando di Savoia di Roma, la sede di una delle prime scuole di Polizia scientifica italiana e per tanti anni sede centrale dell’arruolamento in Polizia (Foto).
Nel corso della cerimonia sono state assegnate le medaglie d'oro concesse dal Presidente della Repubblica alla bandiera della Polizia di Stato per l'impegno nella gestione dell'ordine pubblico e la medaglia d'oro alla memoria al Sostituto Commissario della Polizia di Stato Roberto Mancini per le indagini sulla 'Terra dei Fuochi'.
E' "un Paese più sicuro" quello che emerge dal lavoro di un anno della Polizia di Stato. "Abbiamo catturato 16 latitanti di massima pericolosità" e le forze dell'ordine sono state "all'altezza del contrasto globale al crimine, in un tempo della storia che ci chiama a sfide importantissime come quella che riguarda l'aggressione ai patrimoni criminali, che rappresenta la fulgida intuizione di un grande magistrato che ci spiegò che bisognava seguire il flusso dei soldi della criminalità organizzata", ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano, intervenendo alla cerimonia.
Il responsabile del Viminale ha ricordato gli 11.400 beni sequestrati alla criminalità nel 2014 e i 3.300 beni mafiosi confiscati. "La sicurezza è la base di ogni altra libertà. Un popolo che non è sicuro è un popolo che non è libero. Noi -ha aggiunto- siamo a presidio di questa libertà e ci batteremo per esserlo con sempre maggiore efficienza".
Sarà poi assicurato un "supporto straordinario a tutti quei magistrati che ogni giorno rischiano la vita per combattere il crimine. Abbiamo individuato dei punti di maggior delicatezza nella tutela della magistratura, è venuta fuori una nuova figura di rischio che riguarda i magistrati della sorveglianza nei tribunali, quelli che sequestrano i beni ai mafiosi".
Sotto il profilo del contrasto al terrorismo di matrice islamica, "noi abbiamo saputo, attraverso un'azione che si è giovata del lavoro della Polizia, distinguere con efficacia chi prega da chi spara. Chi spara va punito, chi prega va difeso nel suo diritto di esercitare questa libertà civile".
Quanto all'immigrazione, "quando non funziona la politica internazionale, quando i conflitti e la povertà dall'altra parte del Mediterraneo scatenano un disperato bisogno di democrazia, di benessere e di libertà, ci siamo noi ad accogliere, a prevenire che qualcuno di loro non sia un terrorista, a reggere la frontiera più difficile di questa storia moderna, la frontiera del Mediterraneo, che è tornato ad essere -ha concluso Alfano- l'epicentro degli equilibri del mondo".
E' ''eccellente'', ha rilevato il prefetto Alessandro Pansa, capo della Polizia, il bilancio sul fronte dell'ordine pubblico per quanto riguarda i cortei. ''In una fase di acute tensioni sociali'', la polizia è riuscita a garantire lo svolgimento di quasi 10mila manifestazioni ''senza che si sia verificato alcun incidente grave''.
''L'obiettivo di chi invece non ama la democrazia -ha aggiunto- e lo abbiamo visto soprattutto con il comportamento di alcune frange violente lo scorso 1 maggio a Milano, era ed è quello di provocarci per cercare l'incidente e su questo sangue costruire e tentare di legittimare una stagione di altro sangue. Siamo stati non bravi ma bravissimi a non cedere alle provocazioni''.
