Contrabbando di gasolio per oltre 28.000.000 litri, introdotti clandestinamente in Italia e destinati alla rivendita in nero. E' quanto hanno scoperto i finanzieri del comando provinciale di Roma nel corso di un'operazione, messa a segno tra Lazio e Sicilia, che ha portato a quattro arresti, uno in carcere e tre ai domiciliari. L'organizzazione criminale, da quanto ricostruito dai finanzieri, operava tra l’Italia e altri cinque Stati europei, ossia Germania, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania e Malta.
Otto misure cautelari erano già state eseguite nel marzo scorso nell’ambito delle indagini svolta dal nucleo di polizia tributaria di Roma, coordinate dalla procura, con il supporto dei membri di Eurojust. Il carburante, secondo i finanzieri, è stato introdotto nel circuito commerciale nazionale in completa evasione dell’accisa, quantificata in oltre 17,3 milioni di euro.
Sono stati individuati ed indagati, a piede libero, ulteriori acquirenti italiani del gasolio. Soggetti compiacenti, titolari di imprese di autotrasporto o attive nel commercio di prodotti energetici. È stato inoltre denunciato, tra gli altri, il titolare di uno studio di consulenza estero: il professionista, secondo la guardia di finanza, ha fornito un apporto qualificato e determinante per l’ideazione della fitta rete di società e la gestione dei flussi finanziari strumentali alla frode e per nascondere i profitti illeciti.
