Scandalo ai Lord, vice speaker beccato con cocaina e prostitute
Vizietto a luci rosse per il Parlamento inglese. A solo un giorno di distanza dallo scandalo che ha visto coinvolto il barone John Sewel - il vice speaker della Camera dei Lord beccato dal 'Sun' durante un festino a base di coca e prostitute -, una nuova rivelazione della stampa imbarazza i parlamentari britannici. Avvezzi, stando a quanto ha potuto svelare l'Express grazie alle leggi sulla libertà di informazione, alla visione di siti web dedicati al porno durante l'orario di lavoro.
Sarebbero circa 250mila, infatti, i tentativi di connessione a siti a luci rosse effettuati dai computer del Parlamento nel 2014. Ben 42mila le visite effettuate a pagine classificate come pornografiche solo nell'aprile dello scorso anno - il mese più 'caldo' per i Lord, con una media di più di 1.300 visite al giorno - e più di 30mila i click 'proibiti' nel mese di ottobre. Cifre da capogiro, ma nulla in confronto al 2013, anno in cui i membri del Parlamento si sarebbero scatenati con 350.000 visite a siti web 'con restrizioni'.
Per Jonathan Isaby, amministratore delegato della Taxpayers' Alliance interpellato dall'Express, "alcune di queste 'visite' sono senza dubbio il risultato di clic su pop-up fuori dal controllo degli utenti, ma le cifre sono comunque sorprendenti. Speriamo che coloro i quali tentano di accedere a questi siti in Parlamento possano mantenere le loro 'attività extra-curriculari' in sicurezza e all'interno delle proprie quattro mura, perché questo non è un uso appropriato del tempo se a pagarne le spese sono i contribuenti".