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Cantone scrive all'Atac: chiarire 2,5 milioni di spese legali

06 novembre 2015 | 20.37
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Raffaele Cantone (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Raffaele Cantone (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

Il presidente dell'Anac Raffaele Cantone ha inviato una lettera ad Atac chiedendo spiegazioni sui 2,5 milioni di euro spesi dall'azienda affidando incarichi a studi legali esterni nel periodo compreso tra il 2011 e il 2015. Nella lettera il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione chiede per quale motivo questi incarichi siano stati affidati ad avvocati esterni quando in Atac sono presenti 21 avvocati abilitati alla pratica forense. All'azienda viene inoltre chiesto che vengano inviati i curricula dei legali.

La richiesta dell'Anac è partita da una segnalazione dell'ex assessore ai Trasporti del Comune di Roma Stefano Esposito che aveva appunto sottolineato come all'interno dell'azienda esistesse un ufficio legale composto da 21 avvocati. Lo stesso Esposito poco prima di lasciare il suo incarico aveva scoperto che le cause di lavoro civili erano state dirottate dai vertici di Atac a legali esterni all'azienda e aveva inviato ad Atac una richiesta per capire a quanto ammontassero le parcelle corrisposte a questi legali.

L'AZIENDA - "In relazione a notizia di stampa che riprendono stralci di una lettera inviata dal presidente dell'Anac ai vertici aziendali, relativa alla spesa per consulenze legali", Atac, "nel ribadire la piena collaborazione con l'Autorità, ricorda che ha pubblicamente fornito tutti i dati e le spiegazioni nel corso della conferenza stampa dello scorso 22 ottobre, nel corso della quale si è anche discusso delle spese legali sostenute dall'azienda e della loro drastica diminuzione a partire dalla seconda metà del 2013". "Tale risultato - sottolinea l'Atac - si è ottenuto grazie alla notevole opera di internazionalizzazione che ha consentito, solo nel 2014, di risparmiare il 31% rispetto al 2013, proseguendo tale trend anche nel corso del 2015".

"In relazione poi al numero dei legali patrocinanti presenti in azienda", Atac precisa che "gli avvocati patrocinanti in azienda sono otto effettivi, e non 21, e dalla metà del 2013 hanno patrocinato 925 nuove cause giuslavoristiche, oltre a diversi contenziosi in materia civile e amministrativa. Gli affidamenti esterni sono stati quindi una parte minima e residuale di tale contenzioso motivata dalla peculiarità della materia trattata, che ha richiesto un supporto altamente specialistico".

"Alcuni dati - sottolinea ancora l'Atac - consentono di apprezzare la quantità di lavoro svolto dal servizio legale in Atac. Nel complesso dal 1 gennaio 2015 e fino allo scorso settembre sono stati affidati all’avvocatura interna di Atac 516 nuovi procedimenti in sede civile ed amministrativa, che portano a circa 2.400 i contenziosi attualmente gestiti dalla struttura".

"A ciò si aggiungano, sempre a settembre 2015, 141 pareri legali resi in favore delle strutture aziendali interne, 223 visti di legittimità apposti a proposte di provvedimenti e delibere degli organi societari, 106 verifiche di sussistenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi per l’esercizio del diritto di accesso agli atti e la partecipazione a 16 Commissioni di inchiesta", conclude l'Atac.

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