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Rozzano, Preside: ''Mai cancellato festa Natale''. E Salvini arriva con presepe

30 novembre 2015 | 15.55
LETTURA: 4 minuti

Matteo Salvini davanti alla scuola di Rozzano (via Facebook)
Matteo Salvini davanti alla scuola di Rozzano (via Facebook)

''Non ho rimandato né cancellato nessun concerto natalizio'', ''né ho mai fatto rimuovere crocefissi dalle aule della scuola'' ma ho solo detto no alla ''richiesta di due mamme che avrebbero voluto entrare a scuola nell’intervallo mensa per insegnare canti religiosi ai bambini cristiani: cosa che continuo a considerare inopportuna''. Così il preside della scuola Garofani di Rozzano Marco Parma finito alla ribalta della cronaca per la decisione, almeno così è stata raccontata dalla stampa, di vietare uno spettacolo natalizio. In una lettera dal titolo 'Natale e dintorni' (LEGGI), datata 28 novembre e on line sul sito dell'istituto, Parma parla di ''bufera mediatica'', basata su ''notizie in parte distorte'' e ''in parte infondate''.

Salvini con presepe davanti alla scuola - Oggi intanto davanti alla scuola è arrivato il leader della Lega, Matteo Salvini, per donare un presepe all'istituto. ''Altro che espellere Gesù Bambino dalle scuole, giù le mani dal Natale!'', twitta.

Una visita raccontata, via social, dallo stesso Salvini che ha voluto anche fare un giro nelle classi della scuola, documentando una situazione ''pazzesca''. ''Porte dei bagni staccate e appoggiate ai muri.... - scrive su Facebook, postando varie foto - gli spogliatoi per i bambini che vanno in palestra in condizioni pietose, una mensa con muri scrostati e ammuffiti''.

Nastro adesivo per tappare i buchi da cui uscivano i topi...

Posted by Matteo Salvini on Lunedì 30 novembre 2015

''Insomma, abbiamo rimesso al suo posto Gesù Bambino - scrive ancora Salvini - e ribadito che i Canti di Natale non danno fastidio a nessuno, ma bambini, insegnanti e genitori si meritano una SCUOLA MIGLIORE''.

Cei: ''Ridicolo camuffare Natale per rispetto altre fedi'' - Sul caso, anche se indirettamente, va all'attaco la Cei. "Trovo pretestuosa e tristemente ideologica la scelta di chi, per 'rispettare' altre tradizioni o confessioni religiose, pensa di cancellare il Natale o di camuffarlo scadendo nel ridicolo", scrive monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei - nell'editoriale pubblicato sul numero di dicembre di 'Vita Pastorale', mensile religioso della San Paolo, editrice di 'Famiglia Cristiana'. "Ci sono modi differenti di accostarsi a questo evento della fede, tanto caro anche alla semplice tradizione culturale. Ad esempio, è possibile limitarsi ad affastellare un altro Natale di tradizione, religiosa e non, sommandolo stancamente a quelli già trascorsi negli anni precedenti, secondo un rituale ripetitivo e preconfezionato". Oppure, aggiunge il segretario generale della Cei, "in tutt’altra prospettiva, è possibile disporsi con cuore aperto e attento a vivere questa festa centrandosi nel suo contenuto, cioè in ascolto sincero di quanto Dio vuole comunicarci nella nascita del suo Figlio, disponibili a farci sorprendere dalla sua iniziativa. In altre parole, credendo che questo evento sia attuale e che riguardi ciascuno di noi, che possa coinvolgerci personalmente, che possa rappresentare un’occasione di rinnovamento profondo della nostra esistenza".

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