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Coppia acido, Boettcher: "Ho responsabilità, ma lontano anni luce da reati"

22 gennaio 2016 | 15.59
LETTURA: 4 minuti

Alexander Boettcher (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Alexander Boettcher (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Posso avere delle responsabilità, ma sono lontano anni luce dai reati che sono stati commessi". A parlare è Alexander Boettcher, che è stato chiamato rispondere all'esame del pm Marcello Musso, nel corso del processo in cui è accusato di aver commesso, insieme alla compagna Martina Levato, una serie di aggressioni con l'acido ai danni di alcuni giovani che con la ragazza avevano avuto, in passato, delle relazioni intime. "Sono innocente - ha detto Boettcher - Se ho delle responsabilità, sono responsabilità di coppia".

Quanto all'aggressione a Pietro Barbini, ex compagno di liceo di Martina Levato, sfigurato con l'acido in una delle aggressioni delle quali il broker è accusato insieme alla compagna, "non sono stato arrestato con il martello in mano, non avevo nulla", ha risposto al pm. Nel momento dell'aggressione, ha detto Boettcher, "il martello era per terra, io non avevo nulla in mano. Quando sono arrivato sul posto, con la mia macchina, ho visto un ragazzo che correva senza maglietta. L'ho rincorso e quando l'ho raggiunto lui mi ha messo a terra con una mossa di arti marziali. Poi è arrivato un altro uomo, suo padre, e un terzo uomo, che non ho mai più visto. E questo terzo uomo, con una mazzetta, mi ha colpito a una spalla". A quel punto Musso gli ha chiesto perché avesse deciso di seguire quel ragazzo che fuggiva. E lui ha risposto: "Istinto".

"Savi ha pochi margini di miglioramento, rischia depressione" - Stefano Savi "ha pochi margini di miglioramento". La sua situazione è "compromessa e irrecuperabile" e "rischia disturbi depressivi anche gravi". Lo hanno evidenziato Maurizio Dalla Pria e Lavinia Mastroluca, consulenti medici nominati dalla difesa dello studente 25enne sfigurato dall'acido in seguito a una delle aggressioni di cui sono accusati Boettcher e la Levato. I due periti spiegano che "Stefano Savi è completamente cieco dall'occhio sinistro e presenta danni gravi al destro. Inoltre ha consistenti limitazioni funzionali, dovute a esiti cicatriziali devastanti". Per il futuro "non possiamo prevedere quali saranno i postumi permanenti - sottolineano i medici - Tuttavia la situazione ha solo possibilità di peggioramento per i rischi derivanti da possibili infezioni e per le conseguenze delle anestesie dei numerosi interventi che ha subito e che ancora dovrà affrontare". Malgrado gli interventi già subiti siano riusciti, aggiungono i consulenti, "il rischio, per lui, è di finire in depressione". Le alterazioni al viso "creano in lui disgusto e ribrezzo e non gli permettono di gestire una vita tranquilla e serena". Ed è consapevole di provocare "nei suoi interlocutori una sensazione gravemente spiacevole". Il suo volto, ribadiscono i medici, "anche con eventuali altri interventi, rimarrà sempre deformato, con una mancanza di espressività che non gli consentirà più di comunicare i suoi stati d'animo".Oltre alla "patologia psichica legata all'esperienza traumatica vissuta - proseguono i consulenti - rischia dunque disturbi depressivi, anche gravi, per tutti gli interrogativi che gli si porranno di fronte nelle relazioni con il mondo esterno".

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