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Massacrò la fidanzata, pena ridotta perché l'ha fatta soccorrere

22 gennaio 2016 | 16.01
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Massacrò la fidanzata, pena ridotta perché l'ha fatta soccorrere

Condannato in primo grado con rito abbreviato a vent'anni di reclusione per aver massacrato a calci e pugni la fidanzata Chiara Insidioso Monda, in Appello Maurizio Falcioni il 4 novembre dello scorso anno ottenne uno sconto di pena di quattro anni. Un beneficio concesso dai giudici perchè dopo il massacro non abbandonò la ragazza "acconsentendo che fosse soccorsa ed aiutata". E' quanto si legge nella motivazione della sentenza di condanna per le accuse di maltrattamenti e tentativo di omicidio contestati a Falcioni.

Il fatto accadde il 4 febbraio del 2014 e la ragazza fu ridotta in uno stato vegetativo dopo uno stato di coma durato 11 mesi. Nella motivazione i giudici dell'Appello sottolineano anzitutto che "la volontà omicidiaria appare chiara e indiscutibile, ma il fatto che non abbia abbandonato la vittima e che abbia consentito che fosse soccorsa e curata deve essere valutato ai fini della riduzione della pena inflitta in primo grado".

Secondo i giudici dell'Appello "le vessazioni alle quali Chiara Monda è stata a lungo sottoposta sono confermate anche da quanto dichiarato da due vicini di casa i quali per altro furono chiamati in soccorso dall'imputato allorquando aveva ormai constatato di aver ridotto la convivente talmente in grave stato da richiedere l'intervento dei sanitari".

La responsabilità di Falcioni è provata chiara e indiscutibile ed altrettanto provata è la volontà omicidiaria. Il fatto che l'uomo non abbia abbandonato la vittima e abbia consentito che fosse soccorsa e curata "deve essere valutato non già ai fini della concessione delle attenuanti generiche, bensì a quelli della rimodulazione della pena in concreto applicabile". Da qui la concessione di una riduzione di quattro anni dalla condanna iniziale.

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