"Finalmente ho avuto giustizia, anche se lo sapevo dall'inizio che me l'avevano ammazzata". Così Domenica Guardato, la madre della piccola Fortuna 'Chicca' Loffredo, violentata e poi gettata dal balcone dal suo stupratore il 24 giugno del 2014 nel Parco Verde di Caivano in un'intervista a SkyTg24.
Che me l'avessero uccisa "era una sensazione che ho avuto dentro di me", spiega, ma anche "sospetti", aggiunge: "Non si può scomparire così, in 10 minuti. Lei amava la vita, voleva vivere". Quanto a Raimondo Caputo, "non lo chiamerei uomo o padre di figli, ma mostro - dice Mimma Guardato -. Uccidere una bambina, violentarla, cosa ha provato in quell'attimo? Io lo chiamerei mostro".
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"Io porterò questo dolore fino alla tomba", sottolinea spiegando il perché la morte di Fortuna è per lei come una condanna all'ergastolo. "L'ergastolo che avrà lui non è niente, lui vive ma mia figlia no", aggiunge, annunciando l'intenzione di lasciare Caivano e trasferirsi altrove con i suoi due figli: "Li porterà altrove, voglio che i miei figli abbiano sempre il sorriso".