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Scuola, nuove proteste dei prof contro i trasferimenti. Giannini: "Fuori regione solo il 10%"

08 agosto 2016 | 16.29
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Continua la protesta degli insegnanti siciliani contro i trasferimenti forzati al Nord. Dopo il sit-in della scorsa settimana, infatti, i docenti sono tornati a manifestare davanti alla sede della prefettura di Palermo. L'iniziativa è stata organizzata dal Coordinamento SemiPrecari di Palermo. E per domani è in programma un'analoga protesta a Catania presso la sede del Provveditorato agli studi. Al sit-in è prevista anche la partecipazione dei docenti delle province di Messina e Ragusa.

La Flc Cgil sta procedendo con i ricorsi e con le richieste di conciliazione per "difendere chi aveva diritto al rientro o a una sede più vicina e non ha avuto il trasferimento atteso" dal momento che "il sistema non ha garantito correttezza e trasparenza".

Un punto sul quale oggi ha replicato Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione, intervenendo a 'RaiNews24'. "Noi stiamo qui tutti i giorni seguendo questa procedura di cui si è molto parlato, il famoso algoritmo, che non è altro che la traduzione matematica-informatica di un contratto di lavoro che è stato condiviso dalle sigle sindacali di lavoro di mobilità - ha detto Giannini - Può capitare su questi grandi numeri, come è sempre avvenuto, che ci siano segnalazioni di non corrispondenza tra quanto desiderato, quanto richiesto e quanto assegnato".

"Lì si tratta di capire se c'è un'anomalia, se c'è un'imperfezione e caso per caso li stiamo esaminando tutti - ha spiegato - garantendo a tutti questi insegnanti di avere la miglior condizione possibile entro le prossime settimane, in modo che l'anno scolastico inizi regolarmente".

"La mobilità generale quest'anno riguarda 200mila insegnanti - ha spiegato ancora - la stragrande maggioranza dei quali chiede il trasferimento e lo ottiene nella sede desiderata o nelle sedi limitrofe, una percentuale che è inferiore al 10%" di cui fanno parte i "neoassunti in fase C che, al di là dei tecnicismi, sono i più giovani di servizio", si sposta fuori dalla sua regione.

"Questo deriva da un fatto che è storico nel nostro Paese: i posti perlopiù sono al Centro Nord e la maggioranza degli insegnanti vengono dal Sud - ha aggiunto - E' un processo che la scuola italiana ha sempre avuto".

Giannini ha parlato anche di "novità importanti": "C'è un organico ancora una volta arricchito quest'anno da 32mila insegnanti che entrano o per vittoria di concorso, che si sta concludendo in queste settimane, o per scorrimento delle graduatorie a esaurimento. C'è un'altra novità molto importante, finalmente si sblocca il piano assunzionale del personale Ata, tutti coloro che fanno funzionare le scuole che non sono meno importanti dei docenti, ne assumiamo 10mila, ho firmato il decreto la settimana scorsa".

"E quindi sarà un anno scolastico che porta novità positive per il mondo della scuola - ha sottolineato - E' un lavoro che richiede al ministero di stare sul pezzo durante queste settimane ed è quello che stiamo facendo".

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