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Operaio investito da un camion a Piacenza, domani l'ultimo saluto

20 settembre 2016 | 12.34
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Fermo immagine dal video della Polizia
Fermo immagine dal video della Polizia

Domani a Piacenza, alle 8 del mattino, sarà il momento dell’addio a Abd Elsalam Ahmed Eldanf, il lavoratore della Gls di 53 anni investito durante un picchetto di protesta da un camion uscito dal magazzino dell’azienda. Si terrà una preghiera al Centro culturale islamico di strada Caorsana. Dopo, la salma sarà subito trasportata in aeroporto per compiere il viaggio verso l’Egitto dove avranno luogo i funerali dell'uomo. Elsalam lascia una moglie e 5 figli.

IL SINDACATO - "Abbiamo fatto un accordo sottoscritto dall’azienda il 31 maggio 2016 per la stabilizzazione di 15 lavoratori che dovevano essere assunti a tempo indeterminato, più altri sei lavoratori licenziati a gennaio scorso, ma l’azienda non ha rispettato gli impegni presi. Noi chiediamo che lo faccia ma ancora non abbiamo avuto risposte positive". Lo spiega ad AdnKronos, Maria Teresa Chiarello, rappresentante della sigla Usb che partecipa agli incontri iniziati ieri con la Gls per trovare un accordo tra lavoratori e azienda.

Il confronto, alla presenza di prefetto e istituzioni, finora è finito in un nulla di fatto ma domani, sempre in prefettura, ci sarà un altro appuntamento. Intanto Usb continua la mobilitazione e gli scioperi. I rapporti già tesi tra le due parti sono arrivati a una forte battuta d’arresto quando Abd Elsalam Ahmed Eldanf è stato investito.

"I lavoratori – racconta Chiarello – si trovavano lì, quella sera, proprio per chiedere il rispetto dell’accordo, da parte dell’azienda, sulle stabilizzazioni. Abd Elsalam era lì per questo ed era lì solo per i diritti dei suoi colleghi, visto che lui era assunto a tempo indeterminato dal 2013. Le ragioni per cui eravamo lì a lottare vanno rispettate". L’azienda, però, su questo fronte ancora non ha ceduto.

Né, in realtà, su altre richieste del sindacato, come quella di aprire un tavolo nazionale "per istituire - spiega Chiarello - un protocollo sulle condizioni di lavoro nella logistica, visto che le normative di legge vengono disattese. Ciò che è successo ad Abd Elsalam, infatti, è stato un ‘omicidio padronale’ perché è una conseguenza delle condizioni di lavoro in questo e altri settori". "L’azienda – attacca la rappresentante della sigla – non si è ancora assunta alcuna responsabilità su quest’omicidio ma continua a condividere la posizione della Procura di Piacenza sull’incidente". Il procuratore di Piacenza, Salvatore Cappelleri, a poche ore dalla tragedia ha escluso l’ipotesi di dolo nell’investimento da parte del camionista del tir che – ha dichiarato il magistrato - "procedeva ad un’andatura lenta" e qualsiasi responsabilità da parte dell’azienda.

Ha anche negato la presenza di un picchetto dei lavoratori. L’autista per ora rimane indagato per omicidio colposo. Un video diffuso in rete poche ore dopo, proveniente dalle telecamere del magazzino Gls, mostra che c’era un gruppo di lavoratori sul posto e che il tir ha frenato all’improvviso e bruscamente, evidentemente nel momento in cui è entrato in contatto con l'operaio investito.

"Il comportamento del procuratore è stato a dir poco irresponsabile – commenta Chiarello - visto che le indagini non sono ancora chiuse. Noi stiamo chiedendo che si vada avanti nell’accertare la verità attraverso i nostri legali. Il video proveniente dalle telecamere del magazzino Gls mostra chiaramente che era in corso una manifestazione dei lavoratori e che il camion ha inchiodato di colpo, segno che non andava poi così lento". "Faremo di tutto – promette – perché le indagini vadano avanti in maniera trasparente e perché si arrivi alla verità e si dia giustizia a Abd Elsalam".

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