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Il dato

Solo 15 secondi per rubare un'automobile, è boom di furti hi-tech

20 settembre 2016 | 12.01
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(Fotogramma)
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Bastano 15 secondi per far sparire un'auto. Alle tradizionali e rudimentali modalità utilizzate in passato per rubare veicoli (dalla rottura del finestrino al furto delle chiavi), si sono affiancate negli ultimi anni tecniche criminali più ingegnose e meno rischiose, 'ad alto tasso tecnologico', in grado di beffare il proprietario della vettura anche quando ritiene di essere al sicuro. I dispositivi oggi più utilizzati per portare a termine 'furti d’auto hi-tech' sono i cosiddetti 'sistemi di ri-programmazione della chiave' che, attraverso la connessione alle porte Obd (diagnostica a bordo) del veicolo, consentono al ladro di ottenere una nuova chiave in meno di un minuto e in alcuni casi anche in meno di 15 secondi. E' quanto emerge dal dossier LoJack 'Furti d'auto. Le nuove modalità hi-tech'.

"In Italia, secondo dati in nostro possesso - dichiara Maurizio Iperti, ad di LoJack Italia, azienda che si occupa di rilevare la posizione e recuperare i beni rubati - questo trend è in crescita e riguarda circa il 20% dei furti, concentrati soprattutto nelle aree del centro-nord Italia dove i ladri si affidano maggiormente al prezioso supporto delle nuove tecnologie. La percentuale è però destinata gradualmente a crescere su tutto il territorio nazionale con il graduale inserimento nel parco circolante di vetture più nuove e dotate di sistemi tecnologici di protezione, con l’evidente rischio che continui ad abbassarsi anche la percentuale di recuperi delle auto sottratte con questi metodi".

Se oggi in Europa i furti elettronici rappresentano complessivamente il 5-10% del totale (40.000 veicoli e un valore economico di 800 mln di euro), l'incidenza cresce decisamente se si fa riferimento alle sole vetture di ultima generazione: il 20%-30% delle auto rubate che hanno meno di cinque anni viene prelevata con questi strumenti. Il giro d'affari? 20 miliardi di euro nei mercati Europa e Usa.

Tra i modelli presi maggiormente di mira la Mercedes Serie E, diversi modelli Bmw (come Serie 3, 5, X5 e X6) e tutti i modelli Range Rover. Mentre tra le tecniche utilizzate dai ladri che evidenziano una consistente crescita: la clonazione del transponder di apertura delle porte e accensione, la ripetizione del suo segnale catturato e inviato al veicolo anche quando il proprietario è lontano, la sostituzione delle componenti elettroniche a bordo con altre già modificate e l’utilizzo di dispositivi in grado di superare l'immobilizer integrato nelle vetture.

E' vero che si tratta di un fenomeno più consolidato nei principali mercati automotive maturi dell’Europa occidentale e degli Stati Uniti, ma anche nel nostro Paese sta ormai prendendo piede, tant'è che sempre più spesso vengono recuperate auto rubate che non presentano evidenti segni di effrazione, chiara testimonianza del fatto che i ladri hanno agito mettendo fuori uso elettronicamente i sistemi di protezione del veicolo.

Dando un'occhiata ai dati relativi al 2015, nel dossier si ricorda che in Italia ogni giorno spariscono oltre 312 autoveicoli (ben 114.121 nell’intero anno), 13 ogni ora. L’attività di prevenzione e contrasto delle forze dell’ordine riesce a riportare a casa solo il 45% dei veicoli rubati (lo scorso anno 50.820).

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