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Papa Francesco: "Capita a tutti di vivere momenti di tristezza e voler morire"

27 settembre 2016 | 11.53
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(Fotogramma)
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''La desolazione spirituale ci fa sentire come se noi avessimo l'anima schiacciata'' facendoci pensare che ''è meglio morire che vivere così. Questo stato di tristezza allargata, quasi senza respiro, capita a tutti, forte o meno forte capita a tutti noi''. E' la considerazione che propone Papa Francesco, nell'omelia della messa celebrata alla domus di Santa Marta in Vaticano e offerta alle Figlie della Carità, nel giorno in cui la Chiesa ricorda la figura di San Vincenzo de Paoli.

Il Pontefice descrive la desolazione spirituale come ''quello stato dell'anima oscuro, senza speranza, diffidente, senza voglia di vivere, senza vedere la fine del tunnel, con tante agitazioni nel cuore e anche nelle idee. Cosa si deve fare - si chiede - quando noi viviamo questi momenti oscuri, per una tragedia familiare o una malattia o qualcosa che ci porta giù?''.

Il Papa osserva che ''qualcuno pensa di prendere una pastiglia per dormire e per allontanarsi dai 'fatti' oppure di prendere 2-3 bicchierini... Ma questo non aiuta. La risposta è nella preghiera: bisogna pregare forte''.

La preghiera per il Papa deve essere come ''bussare con forza alla porta del Signore'' per dirgli: ''Io sono sazio di sventure, la mia vita è sull'orlo dell'inferno, sono annoverato tra quelli che scendono nella fossa, sono come un uomo ormai senza forze. Quante volte - esclama Francesco - noi ci sentiamo proprio così, senza forze!''.

Il Pontefice ricorda che ''è lo stesso Signore che ci insegna come pregare in questi brutti momenti. Noi dobbiamo pregare nei momenti più brutti, più oscuri, più desolati, più schiacciati. Questo è pregare con autenticità, sfogarsi come un figlio''.

Quanto al sostegno umano, il Papa raccomanda ''silenzio: davanti a una persona che soffre, le parole possono fare male. Quello che conta è stare vicino, far sentire la nostra vicinanza ma non fare discorsi'' perché ''quando una persona soffre, quando una persona è nella desolazione spirituale, si deve parlare il meno possibile e si deve aiutare con la vicinanza, con le carezze, con tanto amore e con il silenzio''.

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