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E' boom di licei militari: sempre più richiesti anche dalle ragazze

02 ottobre 2016 | 14.13
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(Fotogramma)
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Gli istituti militari sono il sogno di tanti ragazzi che spesso preferiscono i licei 'con le stellette' a quelli civili. Sono numerosissime le domande che ogni anno arrivano ai quattro istituti delle tre forze armate, ma pochi i candidati che riescono ad entrare. Quest'anno erano complessivamente 270 i posti disponibili: 160 per le scuole dell'Esercito, la Nunziatella di Napoli e la Teuliè di Milano, 65 per la Scuola Navale Militare “Francesco Morosini” di Venezia e 45 per la Scuola Militare Aeronautica “Giulio Douhet” di Firenze.

Le richieste sono state ben più numerose dei posti disponibili: quelle arrivate all'Esercito ad esempio sono circa 1600 e 800 per la Marina Militare. Insomma, il liceo militare piace, e piace tanto anche alle ragazze che ogni anno sono sempre più numerose. "Le ragazze sono più determinate e preparate per superare il corso. Quest'anno, su 65, sono 27 le allieve di sesso femminile", spiega all'Adnkronos il Capitano di vascello Massimo Fabbri, da un anno direttore della Scuola Navale Militare Francesco Morosini di Venezia.

"Negli ultimi anni le ragazze che fanno domanda per entrare al Morosini sono circa il 30%. E la scelta dell'indirizzo del liceo rispecchia la percentuale del mondo civile: le giovani - spiega - scelgono il classico mentre lo scientifico è più amato da ragazzi". I giovani che scelgono la scuola militare della Marina arrivano da ogni parte d'Italia anche se le regioni ai primi posti sono Lazio, Puglia e Campania. Ogni anno c'è un incremento di domande da parte degli studenti residenti nelle regioni del Triveneto.

"La scuola militare non è l’anticamera dell'Accademia - dice il Capitano di vascello Fabbri - Il nostro obiettivo è quello di formare dei buoni cittadini". Infatti non tutti gli studenti che escono dai licei militari saranno futuri ufficiali. Solo il 35-40% continua la carriera militare mentre un 60% fa esperienze alternative scegliendo un iter universitario diverso.

"Cerchiamo di formare la futura classe dirigente della nostra nazione. Per questo abbiamo un’attività formativa variegata". Da quest'anno al Morosini "abbiamo introdotto la seconda lingua comunitaria, lo spagnolo. Stiamo cercando di potenziare tutta la parte formativa che comprende lingue e laboratorio informatico e, ovviamente, le attività che hanno a che fare con il mare. Infatti, con il diploma, gli allievi del Morosini, portano a casa anche la patente nautica".

Così come gli allievi della scuola dell'Aeronautica militare Giulio Douhet prendono il brevetto per portare gli ultraleggeri. "Tra le materie curricolari c'è l’avvicinamento al volo, visto che questa scuola militare ha come compito anche quello di avvicinare gli allievi al mondo dell’aeronautica e non solo militare".

"Dal primo anno fanno attività sull’aliante e al secondo anno attività su ultraleggero prendendo alla fine il brevetto per guidare gli ultraleggeri", spiega il colonnello Michele Buccolo, direttore della Scuola militare Aeronautica, che definisce il suo ruolo "affascinante e coinvolgente. Lavorare con i ragazzi - dice - fa sentire giovani, sono il nostro futuro ed elemento propulsivo della società, questo ci spinge a impegnarci al massimo nei loro confronti".

Anche se direttamente dipendenti dal Miur e quindi equiparate ai licei civili, le scuole militari hanno attività didattiche diverse secondo il proprio indirizzo. "Potenziamo - afferma Buccolo - circa il 20% del programma curricolare, a fronte di questo c’è la particolarità di essere una scuola militare che è un quid in più, una sorta di valore aggiunto che cerchiamo di instillare ai ragazzi come elemento propulsivo per arrivare ad abbracciare certi valori come la dignità umana e la solidarietà. Cioè quella parte dell’etica militare che aiuta il prossimo. A questo si aggiunge amore e fiducia verso le istituzioni".

Anche alla Douhet la richiesta delle donne aumenta sempre di più: "Quest’anno sono entrate 11 ragazze su un totale di 45 allievi. Lo scorso anno era una in meno. Sono determinate, più mature dei ragazzi - continua il direttore - Le ragazze vanno bene a scuola ma anche in tutte le altre materie curricolari, non si tirano mai indietro e mettono quella grinta sana che le fa amalgamare al gruppo senza problemi". Gli studenti vivono la scuola a tempo pieno, con orari scanditi da numerosissime attività. "Imparano a non perdere tempo. E la disciplina che acquisiscono non gli servirà per essere soldati ma per avere un ordine mentale, un inquadramento".

Con il motto “preparo alla vita e alle armi” la 'Nunziatella' dell'Esercito è la più antica tra le scuole militari. Forma gli allievi "ai valori specifici che caratterizzano il soldato", dice il colonnello Fabio Aceto, direttore dell'Istituto, che tiene a sottolineare: "le donne e gli uomini sono bravi allo stesso modo. Lo scorso anno capo corso fu una donna e quest’anno, invece, è un ragazzo. Qui - spiega - non c’è solo una valutazione didattico-scolastica ma anche attitudine alla vita militare, quindi chi è bravo negli studi potrebbe non essere altrettanto bravo sull'altro versante".

Sono 63 le donne che studiano alla Nunziatella, su 224 allievi suddivisi nei tre anni scolastici, dal terzo al quinto anno. "La scuola militare ha l'obiettivo di far maturare il senso civico negli allievi, di farli diventare dei bravi cittadini prima ancora che dei bravi militari", anche se l'aspetto militare non viene sottovalutato. I ragazzi svolgono l'attività tipica della forza armata come tiro al poligono, esercitazioni, attività di pattuglia. "Questo li aiuterà a scegliere meglio quando dovranno scegliere il loro futuro dopo la maturità".

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