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Papa: "Povertà uccide, servono politiche serie per il lavoro"

16 ottobre 2016 | 10.52
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(Afp)
(Afp)

"Domani ricorre la Giornata mondiale contro la povertà. Uniamo le nostre forze, morali ed economiche, per lottare insieme contro la povertà che degrada, offende e uccide tanti fratelli e sorelle, attuando politiche serie per le famiglie e per il lavoro". A chiederlo è Papa Francesco all'Angelus recitato in Piazza San Pietro dopo la messa per la canonizzazione di sette nuovi Santi alla quale hanno preso parte circa 80mila fedeli.

Tra i nuovi santi c'è un sacerdote argentino caro a Francesco, Giuseppe Gabriele del Rosario Brochero, il 'Cura Brochero', che tra il 1800 e il 1900 percorse su una mula distanze enormi per portare ai più poveri la consolazione di Gesù.

Due sono martiri: José Sánchez del Río, un ragazzo di appena 14 anni, ucciso nel 1928 durante la rivoluzione anticattolica in Messico e la conseguente rivolta dei 'cristeros'. Ha resistito ai torturatori che volevano fargli rinnegare la fede. Sul suo corpo gli viene trovato un biglietto per la mamma: “Ti prometto che in Paradiso preparerò un buon posto per tutti voi. Il tuo José muore in difesa della fede cattolica e per amore di Cristo Re e della Madonna di Guadalupe”. E viene ucciso nel 1792 durante la Rivoluzione francese il primo martire lassalliano, Salomone Leclercq.

Proclamati santi anche due italiani. Il sacerdote bresciano Lodovico Pavoni, fondatore della Congregazione dei Figli di Maria Immacolata. Durante la rivoluzione industriale del 1800 con i suoi 'frati operai' insegnava ai giovani emarginati la fede e il lavoro. E il sacerdote salernitano Alfonso Maria Fusco, fondatore della Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista, vicino ai contadini del Sud dimenticati dopo l’unità d’Italia.

Gli altri sono uno spagnolo e una missionaria francese. Il vescovo spagnolo di Palencia Manuel González García, morto nel 1940, fondatore dell’Unione Eucaristica Riparatrice e della Congregazione delle Suore Missionarie Eucaristiche di Nazareth, promotore del culto eucaristico e noto come il 'vescovo dei Tabernacoli abbandonati'. Infine, la mistica francese Elisabetta della Santissima Trinità, Carmelitana scalza, morta nel 1906 a 26 anni a causa del morbo di Addison, offrendo tutto per la salvezza delle anime e per gli scoraggiati.

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