cerca CERCA
Sabato 27 Aprile 2024
Aggiornato: 02:23
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Web

5 modi in cui i social media possono trasformare il tuo lavoro in un incubo

14 novembre 2016 | 18.35
LETTURA: 5 minuti

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Lavoro e social media? Meglio evitare di mischiare troppo le carte. Da quando Facebook, Instagram, Twitter e Slack hanno fatto la loro comparsa sul web e sono diventati veri e propri strumenti di lavoro, la nostra vita privata e quella professionale non sono mai state così vicine, creando spesso situazioni imbarazzanti - se non deleterie - proprio sul fronte dell'impiego. "Il 60% dei datori di lavoro - spiega infatti Myka Meier, fondatore e direttore della famigerata casa d'etichetta 'Beaumont Etiquette' - usano oggi i social media per monitorare gli impiegati, e oltre il 92% delle agenzie interinali preselezionano i candidati sui social media". Ma quali sono i comportamenti o gli errori da non commettere per evitare che la commistione fra casa e ufficio non crei troppi danni? A stilare una classifica dei 5 modi in cui i social possono letteralmente trasformare il lavoro in un incubo, ci ha pensato il New York Post, chiedendo aiuto a degli esperti del campo.

Se il capo è un amico su Facebook - Se vuoi nasconderti (almeno online) dal tuo capo, usa una versione abbreviata del tuo nome per rendere più difficile ai colleghi trovarti, consiglia Meier. E se il tuo capo ti chiede se sei su Facebook, rispondi con un diplomatico "Sì ci sono, ma lo uso più che altro per mantenermi in contatto con i miei parenti più stretti". Se proprio non è possibile declinare la richiesta d'amicizia, perché magari siete già fra i contatti di alcuni colleghi, il fondatore della Inspire Human Resources Jaime Kleine consiglia di impostare delle limitazioni alla visualizzazione del vostro profilo in modo che il boss possa vedere solo alcuni contenuti selezionati ad hoc.

Se i colleghi escono insieme senza di te - "I social media sono come il liceo, solo un po' peggio. Tutti vedono che non sei invitato", commenta Patricia Napier-Fitzpatrick, fondatrice e direttore della Etiquette School of New York. Come riuscire, quindi, a non farsi escludere dal gruppo? Se proprio si desidera partecipare alle uscite con i colleghi, bisogna portare il tutto su un piano divertente e informale, suggerisce Klein, magari rompendo il ghiaccio con una battuta ma sottolineando la volontà di essere parte della crew.

Se i colleghi inviano gif e immagini inappropriate su Slack - Se si utilizza la piattaforma Slack per la comunicazione tra gruppi di lavoro, potrebbe capitare che qualche collega esageri, magari inviando immagini o gif animate inappropriate. In tal caso, meglio mandare un messaggio diretto al collega in questione chiedendo di evitare di farlo in futuro, commenta Klein. Questo servirà come prova della vostra disapprovazione nel caso la situazione dovesse degenerare. Assicuratevi inoltre che gif o immagini fuori luogo non siano allegate alla vostra risposta. "Quando rimaniamo in silenzio davanti a qualcosa che ci infastidisce, le altre persone sono portate a credere che sia tutto ok", sottolinea Klein. Ma non si tratta solo di Slack, il discorso può e deve essere esteso a qualunque conversazione di gruppo online, dalle mail alle chat aziendali.

Se un impiegato twitta un post denigratorio sull'azienda - "Forse non sanno che potrebbero perdere il lavoro per questo", commenta Napier-Fitzpatrick. Se la persona in questione non si rende conto del possibile guaio in cui si è cacciato ed è un vostro collega, tentate almeno di farglielo presente in modo sottile, magari parlando casualmente di un conoscente che ha twittato qualcosa di simile per poi perdere il posto. Se invece il capo siete voi, sarebbe il caso di parlare offline e in privato con il dipendente 'infedele'. Dategli il beneficio del dubbio, osserva Klein, ma fategli capire quanto il brand sia importante e di come l'episodio non debba mai più ripetersi, pena la perdita dell'impiego.

Se uno dei vostri amici di Facebook insulta la vostra azienda - "Il modo migliore per affrontare la cattiva netiquette è ignorarla", sostiene Meier. "Non replicate al commento, anche se la prendete sul personale. Siate migliori. Chi insulta è consapevole che state leggendo e forse sta cercando di farvi innervosire".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza