cerca CERCA
Venerdì 26 Aprile 2024
Aggiornato: 06:46
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Migranti: medico Palermo, i profughi non sono portatori di malattie

10 dicembre 2016 | 14.52
LETTURA: 3 minuti

Uno sbarco a Lampedusa
Uno sbarco a Lampedusa

"Bisogna finirla con queste false notizie che girano in tv e sul web. I migranti che sbarcano in Sicilia non sono portatori di malattie. E non sono io a dirlo, ma sono i numeri che parlano. Basti pensare che dal 2011 ad oggi, su oltre centomila sbarchi a Lampedusa, solo 600 profughi sono stati ricoverati all'ospedale 'Cervello' di Palermo, e buona parte di essi erano donne in stato di gravidanza". A parlare è Linda Pasta, direttore sanitario della clinica 'Candela' di Palermo che da anni si occupa di migranti. "Quasi nessuno di loro aveva delle patologie gravi - spiega Linda Pasta all'Adnkronos - Soltanto uno aveva l'Hiv, ma lo ha detto pochi minuti dopo essere arrivato in ospedale. Nessuno di loro aveva una malattia infettiva. Anzi, abbiamo riscontrato solo un caso di malaria".

Linda Pasta ha partecipato oggi alla tavola rotonda su 'Migranti e le loro storie nelle cronache dei Tg' nell'ambito el Festival dell'Intercultura solidale 'TumìAmì' organizzato dall'associazione 'Life and life'. "Purtroppo viene raccontata su tv e giornali un'altra storia - dice ancora Linda Pasta - Spesso leggiamo che i migranti sono affetti da chissà quale grave malattia infettiva. Non è assolutamente vero. Lo ribadisco, i migranti non sono portatori di malattie". "I seicento migranti ricoverati all'ospedale 'Cervello' di Palermo negli ultimi cinque anni - spiega ancora Linda Pasta - sono arrivati tutti con il 118, questo ci ha permesso di conoscere il numero esatto della loro presenza".

Di recente, il medico, che ha assistito centinaia di profughi, ha scritto un libro edito dalla Fessm, la Fondazione per le emergenze sanitarie del sud del mondo 'Vincenzo Cervello', intitolato 'Antologia di Lampedusa, storie di migranti', nel quale sono raccolte le vicende e le testimonianze “più dure e più vere” di alcuni dei 600 migranti che da gennaio del 2011 ad oggi sono arrivati, “spesso in condizioni estreme di salute”, all’Ospedale Cervello di Palermo provenienti proprio da Lampedusa.

'Molte donne sono in stato di gravidanza perché subiscono violenze sessuali'

Le testimonianze sono state raccolte direttamente da Linda Pasta, con Leonardo Antonio Mesa Suero, mediatore culturale cubano, coautore del libro. Fra i 600 migranti arrivati all'ospedale 'Cervello' da Lampedusa circa 200 sono arrivati nel solo 2011, quasi 400 nei successivi quattro anni, su un totale di oltre 100 mila approdati migranti a Lampedusa negli stessi anni. Il volume è stato curato da Gabriella Filippazzo, Presidente della Fessm, ex Direttore di Presidio di Villa Sofia-Cervello.

"Molte donne che arrivano a bordo dei barconi a Lampedusa - spiega ancora la dottoressa Pasta - sono in stato di gravidanza perché violentate durante il tragitto dall'Africa all'Italia. Sono storie terribili, di violenze, torture, storie che ci raccontano loro stesse tra mille difficoltà". Altre, come Zawadi, una ragazza somala, hanno perso la memoria. La giovane è arrivata in condizioni critiche al 'Cervello'. E' in coma. Dopo una settimana, i medici assistono a un lieve miglioramento. Dopo un mese riesce a camminare ma ha perso totalmente la memoria 'antica', a causa della Sindrome di Wernicke, una malattia degenerativa del sistema nervoso, legata alla carenza di vitamina B1. Una malattia molto diffusa nei paesi sottosviluppati. Durante il viaggio per l'Italia, la donna avrebbe subito violenze indicibili.

"Come in un racconto di Oliver Sacks - scrivono gli autori - le lesioni encefaliche della nostra giovane profuga hanno prodotto i comportamenti più dolorosi e imprevedibili". Un'altra donna, somala anche lei, è arrivata in ospedale denutrita, "con una trombosi venosa con embolia polmonare massiva", descrive Linda Pasta. Sembrava che stesse per morire. Aveva fatto il viaggio nella stiva, ammassata a tanti altri, ma alla fine ce l'ha fatta. "E' andata a finire in out-class - dice ancora la dottoressa - Ma quel che gli scafisti non sanno è che, con il loro gesto orribile, avevano convertito quella persona, come tante altre, in una fuori classe, capace di sopravvivere agli interminabili maltrattamenti subiti".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza