Ventitré anni di carcere. Diciotto anni di reclusione per il 'capitano' 28enne e cinque anni per il suo 'mozzo' 25enne. Questa la sentenza del Gup di Catania nei confronti dei due presunti scafisti del tragico naufragio avvenuto il 18 aprile dello scorso anno al largo della Libia nel quale morirono oltre 700 migranti. Tra i pochi sopravvissuti, 28, anche due minorenni che si sono costituiti parte civile.
Ammontano a circa 9,3 milioni di euro di sanzioni ciascuno, equivalenti a circa 15mila euro ciascuno per le 728 vittime, le condanne accessorie nei confronti dei due.
Il 'capitano' del natante, il tunisino M. A. M., e il suo 'mozzo' siriano M. B., dovranno risarcire anche le due parti civili che si erano costituite nel processo, ovvero i due giovani del Bangladesh, all'epoca minorenni, dei quali però l'avvocato Forestieri, che li assiste, non ha più notizie da quando sono diventati maggiorenni.