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Sanità: Altroconsumo, costi corruzione ricadono su cittadini

06 aprile 2017 | 18.07
LETTURA: 4 minuti

(Foto dal profilo Twitter di Altroconsumo)
(Foto dal profilo Twitter di Altroconsumo)

La corruzione nella sanità "è a tutti i livelli, dall’impresa di pulizia fino all’acquisto del materiale sanitario. Quindi i costi della corruzione ricadono interamente sui cittadini, sul servizio che viene offerto ai cittadini". Lo afferma Rosanna Massarenti, direttore responsabile di Altroconsumo, che questa mattina ha partecipato alla seconda Giornata nazionale contro la corruzione, al Tempio di Adriano, commentando i risultati dell’indagine Censis sulla percezione dei Responsabili della prevenzione della corruzione di 136 strutture sanitarie, secondo la quale nell'ultimo anno 1 azienda sanitaria su 4 è stata colpita dal fenomeno.

Per il direttore dell’associazione, le ricadute sui cittadini e sui pazienti che frequentano ogni giorno le strutture sanitarie "sono quelle che vediamo ogni giorno, ovvero - spiega all’Adnkronos Salute - una perdita di qualità del servizio, perché vengono sottratte al sistema sanitario nazionale tantissime risorse che potrebbero servire, invece, a offrire servizi migliori, comprare strumentazione più adeguata, pagare più personale, igienizzare meglio gli ospedali, avere più strutture meno fatiscenti e pasti migliori".

I risultati dell'indagine ricadono nell’ambito del progetto 'Curiamo la corruzione', guidato Transparency Italia, al quale Altroconsumo ha dato subito la propria adesione. Dalla stessa iniziativa è scaturita anche una petizione popolare per un Servizio sanitario nazionale più trasparente, integro ed equo, che ha ricevuto il sostegno dell'organizzazione con il coinvolgimento della società civile.

Ma non solo. Per tutti i dubbi sui temi della salute, della sanità pubblica e dell’assistenza sanitaria Altroconsumo ha avviato, in collaborazione con Associazione consumatori utenti (Acu), il progetto 'Diritti in salute', una piattaforma online partita a ottobre 2016 e che a oggi ha già registrato un boom con 9.185 visite totalizzate.

"L’obiettivo è informare i cittadini e supportarli nelle loro difficoltà, nei loro dubbi, nei loro problemi di accesso al servizio sanitario - spiega Massarenti - E' un progetto finanziato dal ministero dello Sviluppo economico grazie ai fondi ricavati dalle multe pagate dall’Antitrust per comportamenti che hanno leso i diritti dei cittadini, quindi tutto torna in un circolo virtuoso". Lo scopo della piattaforma, osserva ancora, "è indirizzare i cittadini e dare informazioni di base, ma anche accogliere le segnalazioni deli utenti. Inoltre, abbiamo aggiunto anche un servizio per i casi di malasanità ed errori medici".

Le segnalazioni possono essere inviate tramite telefono, lettere ed e-mail. Medici, farmacisti e consulenti legali studiano i casi e rispondono fornendo un aiuto concreto. "Le segnalazioni arrivate ad Altroconsumo da gennaio 2016 a oggi, comprese quelle della piattaforma 'Diritti in salute', sono 3.551 e per larghissima parte, il 66%, riguardano problemi di inefficienza, di accesso alla sanità pubblica, di problemi negli ospedali. Il resto riguarda la reperibilità dei farmaci, con o senza ricetta, il problema delle strutture sanitarie per anziani".

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