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Le mani della 'Ndrangheta sui migranti: 68 arresti

15 maggio 2017 | 07.39
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E' stata smantellata la storica e potentissima cosca di ‘ndrangheta facente capo alla famiglia Arena con l'arresto di 68 persone. L'accusa è di associazione di tipo mafioso, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, tutti aggravati dalla modalità mafiose.

Dalle indagini, oltre alle tradizionali dinamiche criminali legate alle estorsioni, è emerso che la cosca controllava, a fini di lucro, la gestione del centro di accoglienza per migranti Cara 'Sant'Anna' di Isola Capo Rizzuto e coltivava ingenti interessi nelle attività legate al gioco ed alle scommesse.

La cosca, spiegano gli inquirenti, "per il tramite di Leonardo Sacco, governatore della 'Fraternita di Misericordia', si è aggiudicata gli appalti indetti dalla Prefettura di Crotone per le forniture dei servizi di ristorazione presso il centro di accoglienza di Isola di Capo Rizzuto e di Lampedusa, affidati a favore di imprese appositamente costituite dagli Arena e da altre famiglie di 'ndrangheta per spartirsi i fondi destinati all'accoglienza dei migranti".

Per l'arco temporale 2006-2015 si parla di un "imponente flusso di denaro pubblico percepito dalle imprese riconducibili alla cosca per la gestione del Cara di Isola di Capo Rizzuto, pari a 103 milioni di euro, dei quali almeno 36 milioni utilizzati per finalità diverse da quelle previste (quelle cioè di assicurare il vitto ai migranti ospiti nel centro) e riversati invece, in parte nella cosiddetta 'bacinella' dell'organizzazione per le esigenze di mantenimento degli affiliati, anche detenuti, e in parte reimpiegati per l'acquisto di beni immobili, partecipazioni societarie e altre forme di investimento in favore del sodalizio".

Le ingenti somme da destinare all’organizzazione mafiosa venivano fatte confluire alla cosca sia con ripetuti prelievi in contante dal conto della 'Misericordia' e delle società riconducibili agli indagati, sia attraverso erogazione di ingenti somme a fini di prestito, sia ancora attraverso pagamenti di inesistenti forniture, false fatturazioni, acquisto di beni immobili per immotivate finalità aziendali. In tale quadro, una somma consistente veniva distribuita indebitamente al sacerdote, don Scordio Edoardo, parroco della Chiesa di Maria Assunta, a titolo di prestito/contributo e pagamento di asserite note di debito: solo nel corso dell’anno 2007, per servizi di assistenza spirituale che avrebbe reso ai profughi, ha ricevuto 132 mila euro.

Inoltre la cosca Arena aveva acquisito una "posizione dominante", anche nel settore della raccolta delle scommesse online e del noleggio degli apparecchi da intrattenimento, nella città di Crotone e nel suo hinterland, "conseguendo enormi profitti attraverso l'alterazione degli equilibri concorrenziali che ha determinato la concentrazione della raccolta del gioco nelle mani del crimine organizzato, precludendo l'accesso ad altri operatori commerciali".

L'indagine avrebbe evidenziato che "la società bookmaker Centurion Bet Ltd, attiva nel settore delle scommesse, operativa in Italia con oltre 500 agenzie e ramificata in tutto il mondo, aveva messo a disposizione, tramite il barese Francesco Martiradonna, i propri circuiti di gioco on line alla società Kroton Games, operante nella provincia di Crotone ed espressione commerciale della cosca Arena, determinando volumi di fatturato, sottratti al fisco, per decine di milioni di euro".

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